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Papa Francesco, critiche per le donazioni del Vaticano: "Coronavirus, solo 10 milioni". Il confronto con Valdesi e buddisti

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Papa Francesco predica bene, ma razzola male? Sul coronavirus Bergoglio si è ben speso a parole, rilasciando interviste qua e là in cui invita i cittadini a comportarsi adeguatamente, perché le nostre azioni pesano sugli altri. Però si sa, le dichiarazioni spesso non bastano e così sul Vaticano piovono non poche critiche. Una tra tutte quella pubblicata sul Fatto Quotidiano, dove vengono riportate tutte le donazioni all'Italia per fronteggiare l'emergenza Covid-19. Su questo - scrive il quotidiano di Travaglio - "si comincia a intravedere una certa pigrizia (chiamiamola pure così, si tratta pur sempre di un 'vizio capitale') nelle gerarchie che guidano la Conferenza episcopale italiana: i vertici della nostra Chiesa". Numeri alla mano, quelli del Dipartimento delle Finanze, facendo una media ponderale di quanto l'Unione buddista italiana e la Chiesa valdese hanno versato per l'emergenza coronavirus, in rapporto a quanto hanno ricevuto dall'8 per mille nell'anno 2019 sui redditi ripartiti nel 2015, emerge un dato del 20,33 per cento: i valdesi, infatti hanno ricevuto 43.198.823 euro e hanno donato sinora 8 milioni di euro (il 18,52 per cento), mentre i buddisti hanno donato 3 milioni di euro contro i 13.549.941 ricevuti (il 22,14 per cento).

 

Ma ecco che si arriva al punto che maggiormente ci interessa. Se quella media fosse applicata al gettito dell'8 per mille arrivato alla Chiesa italiana nello stesso periodo (un miliardo, 131 milioni, 196.216 euro), l'ipotetica donazione all'Italia potrebbe raggiungere la cifra di 229 milioni, 972.190 euro. Cifra mai raggiunta. Stando a quanto riferito sul sito della Cei, al momento risulta un'unica donazione ufficiale per coronavirus di 10 milioni: affidati alla Caritas italiana. Insomma, numeri che non si avvicinano minimamente a quanto in realtà la Chiesa potrebbe elargire. 

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