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PiazzaPulita, Corrado Formigli su Salvini prima del confronto: "Ecco perché ha deciso di accettare l'invito"

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A poche ore dal duello televisivo atteso da molti anni, quello che si consumerà a PiazzaPulita su La7 dove torna Matteo Salvini, il conduttore, Corrado Formigli, si concede a un'intervista a La Stampa. Parla del ruolo del giornalismo in questi difficilissimi giorni di lotta al coronavirus e spiega che secondo lui, ora, l'informazione è tornata ad avere un ruolo fondamentale: "Penso di sì - ragiona Formigli -.  Questo è un momento tragico ma che ti fa riscoprire l’importanza della nostra professione e ti fa capire quanto sia importante raccontare i fatti da dove essi accadono". E ancora, spiega: "Il giornalismo è anche forzare i divieti, perché noi abbiamo il dovere di testimoniare. Stando sempre in sicurezza, ovviamente". 

Dunque, la domanda su Salvini: "Si riuscirà mai a ottenere la concordia che chiede anche il Presidente Mattarella o proseguirà il clima di campagna elettorale continua?". E Formigli risponde in modo soft: "Mi sbaglierò, ma io non credo che Salvini verrà solo per fare propaganda elettorale. Il fatto stesso che dopo due anni e mezzo abbia deciso di tornare nella nostra trasmissione lo leggo come l’eccezionalità del momento: sull’“in quel programma non ci vado perché mi critica” credo che prevalga la necessità di parlare con tutti gli italiani. Mi aspetto che da noi Salvini non sia solo contro, ma dica che è tempo di cercare delle soluzioni tutti assieme", sottolinea. 

Infine, da parte del conduttore di PiazzaPulita, arriva una stoccata senza riferimenti espliciti. Nel mirino c'è la politica. Quando gli chiedono quale insegnamento ci porteremo via da questa emergenza, risponde: "Il principale insegnamento è che c’è bisogno dello Stato per investire sui medici, sulla ricerca, sulla Sanità, sul Welfare. Quindi lo Stato tornerà al centro ma con la consapevolezza che deve essere gestito da persone competenti, non possiamo più permetterci i cialtroni in politica. Ma ci portiamo via anche il bisogno degli Stati, quindi dell’Europa, che comunque ne uscirà rafforzata", conclude Corrado Formigli.

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