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Roberto Burioni, la bomba sulla Cina: "Ha rivenduto le mascherine donate dall'Italia, è vero?"

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"La Cina ha rivenduto i dispositivi sanitari che l'Italia le ha regalato?". Roberto Burioni, su Twitter, condivide un articolo del magazine americano Spectator e lancia la granata: "Questo meriterebbe una verifica", suggerisce caustico il virologo. Lo scorso febbraio il governo italiano aveva donato a Pechino, alle prese con i drammatici picchi di contagio a Wuhan, ben 2 tonnellate di materiale sanitario (guanti, tute, occhiali e mascherine), a titolo rigorosamente gratuito.

 

 

Un omaggio ripagato un mese dopo, quando nel braciere ci è finita l'Italia: dalla Cina, oltre a 9 medici specializzati, sono arrivati 4 tonnellate di materiale protettivo. Molti hanno messo in guardia sugli aiuti "interessati" del regime comunista, dubitando della reale "riconoscenza" (tasto su cui invece ha puntato e molto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio". Ora dall'America insinuano che dietro le forniture di mascherine ci sia un gigantesco business internazionale, considerando che di fatto la Cina è la produttrice unica, o quasi, di questi dispositivi considerati "marginali" fino a un paio di mesi fa e il cui prezzo è schizzato alle stelle sul mercato nero.

 


 

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