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Governo alle strette, il retroscena di Augusto Minzolini: rivolta in vista, "nella maggioranza si ca**no addosso”

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Augusto Minzolini, nel suo editoriale sul Giornale, segnala l'esistenza di esiste una nuova "specie" che con l'emergenza ha messo radici nel Palazzo, gli "inamovibili": personaggi del governo o della nomenklatura che possono sbagliarle tutte, proprio tutte, ma che grazie alla retorica della responsabilità per l'epidemia restano al loro posto. Le parole di Michele Anzaldi, renziano, devono essere un campanello d'allarme per il premier Conte. Il deputato sembra tutto meno che un esponente di maggioranza. "Vogliamo parlare dei servizi segreti?. Hanno ricevuto la Romano, all'aereoporto in pompa magna, con il premier e il ministro degli Esteri, giusto il tempo per sapere che Al-Shabaab userà i 4 milioni del riscatto per la Jihad. Intanto agli italiani non è arrivata una lira. Qui si rischia la rivolta. Dato che la politica è ferma, e tutti sono inamovibili, se fossi un commerciante, un imprenditore, uno a partita Iva, andrei sotto al Quirinale a chiedere a Mattarella di mettere un ragioniere a Palazzo Chigi, sicuramente combinerebbe di più".

 

 

Lo sfogo del deputato di Italia viva, che per conto di Matteo Renzi si è sempre occupato di televisione e della Rai, è sintomatico e fa capire come dentro la stessa coalizione giallorossa le varie anime (pd, grillini la sinsitra di Bersani e i riformisti renziani) non riescano più ad andare d'accordo, Le ore, per il premier Conte, dopo queste parole di Anzaldi sembrano contate.

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