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Immigrazione, Roberto Saviano contro Zingaretti: "Diventato come Salvini: lavoro sporco in cambio di un briciolo d'influenza"

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Roberto Saviano cambia bersaglio. Dopo Matteo Salvini lo scrittore se la prende con Nicola Zingaretti. A scaldare gli animi, tanto per cambiare, il tema immigrazione. "Abbiamo un pantheon di responsabili - fa riferimento alle tragedie in mare - ed è giunto il momento di inserire tra loro il segretario del partito democratico Nicola Zingaretti“. E ancora verga sulle pagine di Repubblica: “Il Pd, sotto la sua guida, ha prorogato, in Consiglio dei ministri, il finanziamento della Guardia costiera libica, ovvero degli aguzzini dell’uomo morto in mare (e di migliaia di altre persone, tra cui molti, moltissimi minori), ovvero dei trafficanti di esseri umani che con i nostri soldi torturano, imprigionano ed estorcono denaro ai disperati”.

 

 

Saviano ricorda il giorno in cui l’Assemblea nazionale del Pd aveva votato all’unanimità contro il rifinanziamento: “Ma ripeto - prosegue - la domanda al segretario del Pd, la grido: perché i ministri del suo partito hanno tradito la volontà del voto? Finanziare gli aguzzini libici, per caso, significa prendere parte alla guerra civile libica?”. Poi come poteva mancare il riferimento al suo peggior nemico: “Per non regalare il Paese a Salvini, sono diventati Salvini”, sostiene lo scrittore, “tra il governo gialloverde e quello giallorosso non c’è alcuna differenza se al centro non viene posta la vita umana, ma una politica becera che pone chi governa l’Italia sullo stesso piano dei criminali che finanzia nel Mediterraneo”. “Il lavoro sporco in cambio di un briciolo d’influenza. Quello che è accaduto, segretario Zingaretti, adesso sembra una notizia che può essere nascosta, ma domani – conclude – sarà una responsabilità che non le darà tregua”.

 

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