Movida e focolai

Coronavirus, Flavio Briatore difende le discoteche aperte: "Guardate il numero dei contagi e morti", una verità scomoda?

"La discoteca al chiuso è morta". Ne è convinto Flavio Briatore, manager di successo, che ha convertito il suo mitico Billionaire di Porto Cervo a locale per cene e spettacoli. Niente più movida vip "selvaggia", insomma: è il coronavirus che lo impone, e forse sarà così per molto tempo. Ma Briatore, intervistato dalla Stampa, non accetta la demonizzazione del mondo delle discoteche come focolai di contagio che sta prendendo piede anche in ambiti di governo. "Meglio che il divertimento si concentri all'interno di locali controllati, altrimenti i rischi sono molto più alti. Le cifre dei contagi e dei morti per fortuna ci dimostrano che il divertimento estivo non ha provocato tutti questi danni", al di là dell'allarmismo cavalcato anche e soprattutto da Palazzo Chigi.

 

 

 

E il bonus vacanza lanciato dal premier Giuseppe Conte? Briatore è categorico: "Sarebbe stato meglio dare quei soldi alle famiglie per andare al supermercato. Questa formula è sbagliata, prima di tutto perché tocca agli albergatori anticipare la cifra. E non è un caso che in pochi stiano aderendo". La stagione in Sardegna e non solo è semi-compromessa. La priorità, conclude Briatore, ora sarebbe "consentire l'arrivo dei turisti russi, arabi e americani: sono amanti del nostro Paese e ogni anno lasciano tanti soldi. Con tamponi e controlli sanitari sarebbe stato possibile farli entrare senza problemi. Poi dobbiamo migliorare la comunicazione. C'è troppa confusione nelle direttive tra una regione e l'altra: da qualche parte si autorizzano aperture, da altre invece no. Il governo avrebbe dovuto decidere per tutti".