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Pasquale Tridico e l'aumento di stipendio Inps: "Non l'ho deciso io, niente retroattività". Repubblica replica: "Arretrati possibili"

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Finge di cadere dalle nuvole, Pasquale Tridico. Il presidente dell'Inps, come rivelato da Repubblica, in estate per decreto ministeriale firmato dalla grillina Nunzia Catalfo, titolare del Lavoro, si è visto aumentare lo stipendio da 62mila a 150mila euro, con valore retroattivo per gli stipendi pregressi. Un caso clamoroso, perché avvenuto nel bel mezzo della crisi economica legata al coronavirus che ha colpito gli italiani e coinvolto direttamente l'istituto previdenziale, tra irregolarità nei bonus da 600 euro e nel reddito di cittadinanza e ritardi nei pagamenti delle casse integrazione.
 

 

 

A scandalizzare la politica è soprattutto la "retroattività" dell'aumento. Tridico, con una lettera sempre a Repubblica, si dice "sorpreso" per "il modo in cui è stata trattata la vicenda", e ripete: "Non mi è stato riconosciuto un arretrato di 100mila euro e l'aumento non l'ho deciso io". "La realtà invece è che la nuova misura del compenso previsto per il presidente dell'Istituto decorrerà non da maggio 2019, bensì dal 15 aprile 2020, vale a dire da quando si è insediato il Cda e ne ho assunto la carica di presidente", La rispota di Repubblica lo mette però ancora più in imbarazzo: l'articolo di sabato "riporta fedelmente il contenuto di atti ufficiali quale un decreto interministeriale che aumenta i compensi dalla data di nomina del presidente e scritto in modo da autorizzare il riconoscimento degli arretrati".

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