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Stefano D'Orazio e la notte in carcere. Red Canzian: "Era il Robin Hood dei Pooh", la rissa con il carabiniere

"Era il Robin Hood dei Pooh". Red Canzian descrive così Stefano D'Orazio, il suo compagno di band scomparso venerdì a 72 anni per una malattia autoimmune aggravata in maniera decisiva dal coronavirus. Ed è forse il ricordo più emozionante tra i tanti spesi per il batterista e paroliere, un pilastro del gruppo più famoso e longevo della musica leggera italiana."A Trieste - ricorda Canzian - fu arrestato prima del concerto. Una automobilista insultava una signora con un bambino che attraversava molto lentamente sulle strisce. Lui prese a male parole l’automobilista che poi si rivelò essere un carabiniere". D'Orazio finì così nel carcere del Coroneo per una notte, "e noi suonammo in tre. Ricordo ancora - conclude il bassista, nei Pooh dal 1973 dopo l'addio di Riccardo Fogli - i cori degli altri detenuti quando si scoprì che il nuovo arrivato era Stefano D’Orazio. L’episodio è un esempio della sua vocazione alla bontà, a difendere il deboli, gli svantaggiati".