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Matteo Salvini, "e la mascherina di Trump?". Leghista attaccato in diretta tv, lui risponde così: "Follia"

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Tutti aspettavano Matteo Salvini, che nella mattinata di giovedì 7 gennaio si è finalmente espresso su quanto accaduto a Washington, dove il Congresso è stato preso d’assalto dai sostenitori di Donald Trump, con quest’ultimo che li ha aizzati e forse addirittura coordinati con la complicità delle forze dell’ordine, che prima hanno rimosso le transenne all’ingresso di Capitol Hill e poi non hanno evitato l’ingresso all’interno (quando solitamente basta salire sulle scalinate per essere arrestati, chiedere conferma a Jane Fonda). Il bilancio è stato di quattro morti, una dozzina di feriti e oltre cinquanta arresti: quanto accaduto ha scosso il mondo intero ma soprattutto i deputati e senatori presenti, al punto che si sta valutando di ricorrere al 25esimo emendamento per rimuovere immediatamente Trump dal ruolo di presidente. 

 

"In democrazia chi vince ha sempre ragione”, ha dichiarato Salvini a L’aria pulita su 7Gold in risposta a un telespettatore che gli ha ricordato la sua campagna pro-Trump con tanto di mascherina personalizzata. “Io sostenevo le idee dei repubblicani e di Trump - ha aggiunto - un conto è il voto, un conto è entrare armati in Parlamento, quella è follia”. Sulla stessa lunghezza d’onda si era espresso Claudio Borghi, esponente di spicco della Lega: “Pensare di cambiare i risultati di un’elezione con una manifestazione di piazza o invadendo il Senato è una sciocchezza pericolosa: si presta a strumentalizzazioni e se funzionasse legittimerebbe chiunque a farlo. È noto che se fossi stato negli Stati Uniti avrei votato per i repubblicani, ma auguro buon lavoro al nuovo presidente e alla nuova amministrazione con cui spero di aver modo di confrontarmi presto, magari con la Lega al governo dell’Italia a seguito di regolari elezioni”. 

 

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