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Silvio Berlusconi, l'inquietante certificato medico di Alberto Zangrillo: "Almeno 15 giorni", come sta il Cav?

"Per le condizioni di salute in cui tuttora versa Silvio Berlusconi ha bisogno di un periodo di riposo domiciliare assoluto per 15 giorni dal 19 gennaio". Parole chiare che diventano anche politiche, soprattutto in un momento in cui si sta vivendo una crisi di governo, quello annunciate dall'avvocato Federico Cecconi all'inizio dell'udienza del processo Ruby-ter a Milano, per giustificare l'assenza del Cav dopo aver depositato una certificazione medica del professore Alberto Zangrillo dopo il ricovero dell'ex premier all'ospedale del Principato di Monaco da cui è stato dimesso il 15 gennaio.

 

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L'avvocato Cecconi comunque non ha presentato istanza di legittimo impedimento e il processo quindi può proseguire. Anche se lo stesso  difensore del Cav aveva detto che sulla base della certificazione presentata avrebbe potuto formulare istanza per chiedere il rinvio dell'udienza di oggi, "ma che la difesa, dopo aver parlato anche coi pm, ha deciso di non presentarla e di far svolgere l'udienza che prevede oggi dei testi tecnici dell'accusa",

 

 

 

Questo deposito dei documenti medici di Silvio Berlusconi, già accaduto anche in precedenti udienze in cui Il Cav non si era presentato, ha ribadito ancora l'avvocato Cecconi, è "quasi una sorta di monitoraggio processuale delle condizioni di salute" dello stesso ex premier.  Rimane in gioco però la questione politica: quando il centrodestra sarà chiamato al Colle per le consultazioni ci sarà anche Silvio Berlusconi?

 

 

L'avvocato Cecconi ha anche citato che in un altro processo che vede coinvolto Berlusconi, quello di Bari sul caso escort, è stato rinviato a maggio proprio sulla base dei documenti medici presentati dalla difesa. Mentre i documenti presentati oggi all'udienza Ruby-ter, ha sottolineato Cecconi, sono successivi alle dimissioni del leader di Forza Italia dall'ospedale di Montecarlo avvenuta il 15 gennaio. Nel processo Ruby-ter oltre a Berlusconi ci sono altri 28 imputati, tra cui molte olgettine che, secondo l'accusa, avrebbero preso soldi "in cambio del silenzio sulle serate del bunga-bunga ad Arcore. Le accuse sono corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza.