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Giuseppe Conte, "nasce la mia alleanza": il partito del cu***, il "dettaglio" notato da Augusto Minzolini

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Riavvolgere il nastro di qualche ora, fino a ieri, giovedì 4 febbraio. Tornare davanti a Palazzo Chigi, quando Giuseppe Conte si è presentato davanti alle telecamere per le sue dichiarazioni, dietro a quel grottesco banchetto sistemato ad-hoc da Rocco Casalino per fare in modo che non si vedesse Palazzo Chigi, appunto, perché secondo il portavoce, spiega Augusto Minzolini, sarebbe stato irrispettoso nei confronti del premier incaricato, Mario Draghi. Insomma, torniamo al discorso con cui il presunto avvocato del popolo ha annunciato l'ovvio, ossia che non ha alcuna intenzione di lasciare la politica.

 

Ma non solo. Conte si è aperto a Draghi, gli ha teso la mano, contraddicendo quanto fatto trapelare soltanto il giorno precedente. E ancora, in pieno delirio di onnipotenza (onnipotenza che però non c'è), il premier uscente si è proposto come leader del futuro per il M5s e anche per l'alleanza giallorossa. Il predellino di Conte, hanno già detto in molti. Un discorsetto a piazza Colonna con cui ha archiviato, almeno per ora, l'idea del partito personale per puntare al contrario a un partito già esistente, il M5s.

 

E Conte, nel suo personalissimo predellino "con banchetto", si è anche speso in una sorta di discorso programmatico. Ha lanciato, ricorda Minzolini nel suo retroscena su Il Giornale di oggi, l'Alleanza sviluppo sostenibile, quello che potrebbe essere il suo gruppo parlamentare. O in alternativa, in futuro, il suo partito, se non gli regalassero le Cinque stellette. Bene, Minzolini nota un dettaglio piuttosto comico: quale sarebbe l'acronimo di Alleanza sviluppo sostenibile? Presto detto, "Ass", che "sarebbe meglio non pronunciare di fronte a un anglosassone", chiosa Minzo. Già, perché "ass", in inglese, significa "cu***", letteralmente.

 

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