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Maria Giovanna Maglie, bordate a Mario Draghi: "Pippone prevedibile. La sua religione?", un inquietante sospetto

Maria Giovanna Maglie senza mezzi termini. La giornalista è rimasta insoddisfatta dal primo discorso di Mario Draghi. Quello al Senato in occasione della fiducia. "Deludente Super Mario Show - esordisce su Twitter poco soft -. Discorso di grande vaghezza come da consumato professionista. Dov'è l' emergenza? Pippone sull'Europa prevedibile, denota l'appartenenza una religione molto rigida. Io sono e resto laica".Il neo presidente del Consiglio (in attesa appunto della fiducia alle Camere) ha messo nero su bianco la linea da percorrere: "Nei nostri rapporti internazionali questo governo sarà convintamente europeista e atlantista, in linea con gli ancoraggi storici dell’Italia: Unione europea, Alleanza Atlantica, Nazioni Unite. Ancoraggi che abbiamo scelto fin dal dopoguerra, in un percorso che ha portato benessere, sicurezza e prestigio internazionale. Profonda è la nostra vocazione a favore di un multilateralismo efficace, fondato sul ruolo insostituibile delle Nazioni Unite. Resta forte la nostra attenzione e proiezione verso le aree di naturale interesse prioritario, come i Balcani, il Mediterraneo allargato, con particolare attenzione alla Libia e al Mediterraneo orientale, e all’Africa".

 

 

D'altronde Draghi è reduce dalla presidenza della Banca centrale europea. E in effetti anche sull'euro non ha dubbi: "Questo governo nasce nel solco dell’appartenenza del nostro Paese, come socio fondatore, all’Unione europea, e come protagonista dell’Alleanza Atlantica, nel solco delle grandi democrazie occidentali, a difesa dei loro irrinunciabili principi e valori. Sostenere questo governo significa condividere l’irreversibilità della scelta dell’euro, significa condividere la prospettiva di un’Unione Europea sempre più integrata che approderà a un bilancio pubblico comune capace di sostenere i Paesi nei periodi di recessione". 

 

 

La Maglie non è nuova a critiche nei confronti del governo Draghi. A ridosso della nomina dei ministri si era infatti lasciata andare a un commento al vetriolo: "A caldo quello che penso io: una continuità disdicevole per alcuni settori chiave. Cito solo Roberto Speranza che non avrebbe dovuto essere riconfermato". E invece.