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Bruno Vespa e la profezia sul Pd: "Salvini più deciso che mai a contare nel governo. E lo vedranno ogni giorno"

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Lo scontro aperturisti-rigoristi si ripete. Per Bruno Vespa c'è ben altro dietro alle liti di governo che vedono Matteo Salvini da una parte e Nicola Zingaretti dall'altra. Il primo contrario alla rigidità del nuovo Dpcm, il secondo sempre sul piede di guerra quando si parla della Lega. Ed è proprio il conduttore di Porta a Porta a fornire una  spiegazione sull'astio dem. "Le opinioni politico-sanitarie sono influenzate dalle turbolenze successive al completamento dell'assetto di governo con la nomina dei sottosegretari", esordisce sulle colonne del Giorno svelando l'arcano mistero. Il giornalista infatti ricorda che il Pd - "che aveva soddisfatto le tre correnti con altrettanti ministri" - ha dovuto rinunciare ad avere sottosegretari in un posto simbolico come l'Interno e ha ceduto con fortissimo imbarazzo l'Editoria a Forza Italia di Silvio Berlusconi.

 

 

È andata meglio a Salvini, che sì si è ritrovato spiazzato dalla scelta di ministri 'dialoganti' nel Carroccio, "ma è anche stato risarcito con suoi uomini all'Interno, all'Agricoltura (a dispetto dei rispettivi ministri) e all'Economia". Da questo il Partito democratico - prosegue Vespa - "non può che uscirne lacerato per il sacrificio di pedine importanti come Misiani all'Economia e Zampa alla Salute". Una decisione, quest'ultima, che suona più come uno schiaffo a Romano Prodi. 

 

 

Per non parlare poi del Movimento 5 Stelle: il vero grande sconfitto di questo esecutivo a guida Mario Draghi. "Il M5s - nota anche il giornalista Rai - ha rinunciato a un uomo importante come Buffagni, mentre la sensatissima apertura 'moderata e liberale' di Di Maio ha divaricato ancora di più un movimento che può essere ricompattato solo con l'urgente chiamata al vertice di Giuseppe Conte". Chiamata ancora in bilico. Una cosa per Vespa è certa: "il caos nasce dalla svolta europeista di Salvini. I suoi nemici hanno fatto di tutto per tenerlo fuori dal governo. Lui è entrato ed è deciso a contare, pur nel recinto costruito da Draghi. E questo si vedrà ogni giorno".

 

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