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Andrea Scanzi umiliato anche da Luciano Fontana: "Ma quale panchina? Non ho parole", il direttore del "Corriere" picchia durissimo

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I contratti che saltano, con La7 e pare presto anche con la Rai. La Asl Toscana che lo smentisce. I colleghi del suo stesso giornale, Il Fatto Quotidiano, nel dettaglio Peter Gomez, che lo smentiscono. Si mette sempre peggio per il "caregiver" Andrea Scanzi, travolto dalla sua imbarazzante pagliacciata sul vaccino senza averne diritto. Ormai, la copia sbiadita di Marco Travaglio non viene difesa più da nessuno: ma quale "riservista in una lista non ufficiale"? Spiegazione talmente grottesca da aver lasciato interdetti, sin dal principio.

 

E il fatto che Scanzi sia indifendibile lo confermano anche le parole di un insospettabile, ossa di Luciano Fontana, il compostissimo e seriosissimo direttore del Corriere della Sera. Già, nemmeno Fontana si è sottratto alla bastonata e sfottò nei confronti del "caregiver" di se stesso. Il tutto è successo nella irriverente trasmissione di Rai Radio 1, Un giorno da pecora, condotta da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro.

 

Interpellato nella puntata di lunedì 29 novembre, ecco che mister Corriere dice la sua: "Cosa penso del caso Scanzi? Non ho parole. Uno, per aver cercato di farlo; due per averlo usato come una sorta di arma mediatica da pubblicizzare". Punto e stop. Due semplici considerazioni per affondare, ulteriormente, lo Scanzi colante a picco. Fontana, dunque, aggiunge: "È una cosa che non fa bene alla professione". Quando i conduttori ricordano al direttore che il vice-Travaglio sostiene di essere stato iscritto a una fantomatica lista di panchinari (non scritta ma orale, sic), ecco che Fontana rincara la dose: "Non lo so, questa panchina non la conosco. Non so come si fa e la stragrande maggioranza delle persone non lo sanno. Comunque era una panchina un po' strana, fatta su un foglio... lasciamo stare". Definitivo.

 

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