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Denise Pipitone, Myrta Merlino e le parole drammatiche a L'aria che tira: "Bruttissima storia". In Russia...

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Myrta Merlino è tornata alla conduzione dell'Aria che tira su La7. Dopo un periodo di stop a causa di un problema di salute, la giornalista ha ripreso le redini del programma mattutino, che in queste settimane era stato presentato da Francesco Magnani. Ecco perché dopo aver fatto l'ingresso in studio, la Merlino ha detto: "Sono felice di essere tornata e sono super carica. Voglio ringraziare la mia squadra, per la prima volta vi vedevo da fuori, perché io vivo qua dentro. Che belle novità, un nuovo tavolo e uno studio che mi riempie di gioia".

 

 

 

Parlando dell'attualità, invece, la conduttrice ha spiegato che non c'è alcuna novità. "È tutto sempre un derby, aperturisti contro chiusuristi, scienza contro ideologia, quelli che vogliono accelerare e quelli che vogliono aspettare. Una litania monotona e neanche tanto allegra", ha aggiunto la Merlino. Che non ha esitato a criticare la campagna vaccinale: "Negli ultimi giorni abbiamo fatto pochi vaccini. Non si capisce se dipende dai vaccini che non arrivano, dalle Regioni che non si organizzano o, chissà, magari dall’illusione  che anche il Covid volesse santificare la Pasqua, magari per risorgere".

 

 

 

Alla giornalista, poi, non è sfuggito l'arrivo di una nuova variante del Covid, quella giapponese: "La chiamano olimpica perché potrebbe far saltare addirittura le Olimpiadi, speriamo di no". Mentre dal punto di vista della politica, Myrta Merlino ha notato il ritorno di Giuseppe Conte, ma anche i numerosi incontri di Enrico Letta, impegnato a costruire un nuovo centrosinistra. "Incontri con tutti, ma non con Renzi", ha fatto notare la conduttrice. Infine, la storia che tiene tutti col fiato sospeso: "Stasera scopriremo se Olesya Rostova è davvero Denise Pipitone. Spero che Piera ritrovi sua figlia Denise e spero anche che Denise ritrovi sua madre, sempre che questa ragazza sia Denise. Però lo spero un po’ anche per noi, perché questa è una bruttissima storia e così avrebbe un finale da favola. E di questi tempi, di favole abbiamo un disperato bisogno”.

 

 

 

 

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