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Silvio Berlusconi, l'indiscreto sul "Piano B". "Prima della politica", ecco come si è preso l'Italia

Maurizio Zottarelli
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Tutto Berlusconi prima che fosse Berlusconi. Cioè l'imprenditore visionario, il costruttore di quartieri, città, mondi paralleli, il rivoluzionario manager dello sport prima di diventare il politico più votato e odiato d'Italia. Questo vuole essere «Piano B», la mostra che arriverà a Milano nel prossimo autunno: il racconto dell'uomo di impresa che anche i nemici, magari a denti stretti, hanno apprezzato, quello «che magari fosse rimasto ad occuparsi delle sue aziende», oppure quello «che chi glielo ha fatto fare di infilarsi in politica che se restava a fare il presidente del Milan vincevamo dieci coppe campioni». «La narrazione, insomma, dell'epica berlusconiana», spiegano gli organizzatori del Gruppo MilanoCard che curerà l'esposizione, di uno straordinario campione dell'impresa prima che si trasformasse nella formidabile e per alcuni terribile farfalla politica che Silvio Berlusconi è stato negli ultimi 25 e rotti anni.

 

 

 

Due immagini tratte dalla mostra «Piano B» che arriverà a Milano in autunno Mostra "immersiva" è definita. Una esposizione, cioè che punta, a immergere lo spettatore nelle voci, i rumori, le immagini del tempo, e a riportarlo così nel clima dei quarant' anni, dal 1956 al 1993, che vengono raccontati. Quarant' anni di storia italiana rivissuti attraverso i successi, ma anche le contraddizioni dell'imprenditore Berlusconi. In effetti, l'istallazione non vuole dare un giudizio storico sull'uomo e la scelta di scartare la sua parabola politica, di parlare solo del Cavaliere del lavoro, ne è una certificazione. Ma, in fondo, ogni storia di un'epoca, che è storia collettiva, presenta le sue molte facce, le sue pailettes e le sue quinte, i sorrisi e i sudori. E qui, come sottolineano gli ideatori, si racconta la storia di un uomo che «non ha costruito solo grandi aziende per sé, ma ha cambiato lo stile di vita degli italiani. Ha accelerato la modernizzazione del paese in modo anche dirompente, ha introdotto linguaggi e visioni nuove».

 

 

 

 

Una storia che ha trasformato questo Paese e che, come tutte le rivoluzioni, ha finito inevitabilmente per perdere e buttare qualcosa. Un sogno di successo che ci ha riguardato e affascinato tutti, e tutti ci ha modificato, compreso Berlusconi. La storia, insomma, anche del piano B, quello di scorta, che ogni vicenda riserva. Non a caso, il video di presentazione che racconta questa galoppata attraverso gli esordi nel mondo del mattone, la visione di Milano2 e le luci della ribalta dell'avventura televisiva, inizia con una frase dello stesso Berlusconi: «Abbiamo creato il 10% del nostro tempo a creare la tv. Il restante 90% a lottare per difenderla». Il piano B che non ti aspetti e che forse racconta molto di questo Paese e degli ultimi 50 anni.

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