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Coronavirus, Matteo Bassetti: "Terroristi delle varianti". Ciò che non ci dicono sul contagio: una bordata a Massimo Galli?

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Matteo Bassetti non comprende chi fa terrorismo sulle varianti del coronavirus. "Tutti le definiscono negative, ma possono esserci anche quelle benigne e sono molte. E' un modo che ha il virus di mutare. Finora abbiamo osservato e studiato quelle maggiormente contagiose e più aggressive come la variante inglese. Ma ad oggi i vaccini a mRna funzionano". E ancora: "Per questo non comprendo molto chi, spesso senza conoscenze approfondite, da tempo specula e terrorizza sulle varianti". Difficile non leggere tra le righe il nome di Massimo Galli, il primario dell'ospedale Sacco di Milano che, in una recente intervista, a proposito delle varianti ha detto: "Quel che abbiamo ora è un ottimo vaccino per un virus che girava un anno fa in Cina. Il panorama attualmente si è molto variegato e questo rende difficile poter pensare con l’attuale vaccino di raggiungere l'immunità di gregge".

 

 

 

Commentando, poi, la scoperta dello Spallanzani di Roma su alcune varianti "benigne" tra gli indiani rientrati in Italia, l'infettivologo del San Martino di Genova all'Adnkronos ha dichiarato: "Sono d'accordo con quanto emerso dallo studio dello Spallanzani e con la riflessione del direttore Vaia: non tutte le mutazioni peggiorano la situazione". E in effetti proprio oggi Francesco Vaia ha invitato tutti alla calma sull'argomento: "Abbiamo appena tracciato alcune varianti 'benigne' tra gli indiani rientrati: è un ceppo meno grave di quello prevalente nel nostro Paese".

 

 

 

"Il nemico è il virus, non le varianti. Le mutazioni ci aiutano a capire come avere strumenti sempre adatti a fronteggiare la pandemia. Ma non ci devono spaventare - ha assicurato Vaia in un'intervista al Messaggero -. La ragazza positiva alla sudafricana è in via di guarigione, la situazione è sotto controllo". Sulla scoperta delle varianti "benigne", invece, ha spiegato: "Questo è positivo, significa che il virus può mutare in forme meno invalidanti".

 

 

 

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