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Marco Travaglio contro Marta Cartabia: "Il potere in mano a magistrati e avvocati collusi. M5s, via dal governo"

Marta Cartabia

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Marco Travaglio non riesce proprio a farsene una ragione: Giuseppe Conte è stato defenestrato e ora al suo posto c'è Mario Draghi. Con lui il Movimento 5 Stelle riesce a fare meno il galletto, mandando su tutte le furie il direttore del Fatto Quotidiano. "Il M5S ha sacrificato i suoi governi Conte-1 e 2, che sarebbero ancora in piedi se avessero restituito ai soliti noti l'impunità perduta - esordisce nel suo editoriale in riferimento alla riforma Bonafede, quella che abolisce la prescrizione -. Quindi non c'è un motivo al mondo per immolarlo ora sull'altare di un governo che non è più il suo e non perde occasione per umiliarlo".

 

 

Travaglio se la prende con la ministra Marta Cartabia, che vanta a differenza del grillino (nel passato dj) che l'ha preceduta, la presidenza della Corte costituzionale. Di più, il giornalista pretende anche di dare lezione in fatto di giustizia al Guardasigilli: "La controriforma Cartabia, presentata mentre l'Italia è distratta dagli Europei, è un Salvaladri molto più grave del decreto Biondi. Con una furbata che finge di mantenere la Bonafede sulla carta, ma nella sostanza la spazza via: la prescrizione resta bloccata dopo il primo grado, ma solo se il processo non dura in appello più di 2 anni e in Cassazione più di 1 anno. Così l'automatismo salta e il potere di allungare i processi fino alla prescrizione torna nelle mani di avvocati e magistrati collusi".

 

 

Per Travaglio, dunque, i processi "dureranno ancor di più". Da qui la conclusione sul Movimento che, "per andare oltre, dovrà riconsultare gli iscritti. E almeno loro non si faranno fregare una seconda volta". L'auspicio è dunque quello che i pentastellati concludano l'esperienza dei grillini al governo.

 

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