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Bruno Vespa, la critica a Mario Draghi: "L'olio di ricino del decreto", quel favore ai "magistrati" sul Green Pass

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"Mario Draghi è il primo presidente del Consiglio della nostra storia che governa (bene) a prescindere". Parola di Bruno Vespa che ricorda come il premier sia un'eccezione visto che dal "1946 i padri costituenti decisero che l'Italia dovesse avere governi deboli". Non è il caso dell'ex numero uno della Banca centrale europea che nonostante la maggioranza più che eterogenea dimostra giorno dopo giorno di riuscire a tenere le redini dell'esecutivo. "È il primo premier - osserva Vespa sulle colonne del Giorno - a poter fare indisturbato cose di buonsenso che i contrasti di coalizione hanno impedito a tutti gli altri". D'altro Draghi "è figlio del signor Covid e del Piano di rilancio: un accoppiamento inedito e contro natura che richiede una coalizione inedita e contro natura".

 

 

 

 

 

 

Secondo il conduttore di Porta a Porta il presidente del Consiglio è l'unico che ha "poteri non comuni", perché "se seda una rissa tra Letta e Salvini, ne emerge senza che la sua grisaglia ne esca minimamente intaccata". Non è andata diversamente l'approvazione all'unanimità del decreto sull'estensione del Green pass. A maggior ragione se si considera che alcuni dettagli risultano per Vespa "incomprensibili".

 

 

Perché un dipendente privato viene sospeso dopo un giorno di assenza contro i cinque concessi al suo collega pubblico e i quindici ai magistrati? Qualcosa di inspiegabile che comunque risulta essere necessario: "L'olio di ricino del decreto è salutare e va bevuto senza pentimenti". E forse è proprio lo stesso discorso che muovono i vari partiti di questo esecutivo e che permette al presidente del Consiglio di fare quello che vuole quando vuole.

 

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