Il caso di Biella

Non è l'Arena, il dentista col braccio in silicone: "E' stata una provocazione, poi mi sono piegato al sistema"

"La mia performance è stata una provocazione per lanciare una protesta": Guido Russo, il dentista che ha cercato di farsi vaccinare su un braccio in silicone, ha raccontato la sua versione a Non è l'Arena, ospite di Massimo Giletti su La7, insieme al proprio avvocato. "Non sono contro i vaccini, sono solo contro il vaccino per il Covid, ho paura", ha aggiunto poco dopo, spiegando di essere contrario all'obbligo: "Alcune categorie sono obbligate a immunizzarsi per lavorare, non è più una libera scelta, questo è quasi un ricatto". 

 

 

 

Parlando del giorno della messinscena, poi, ha raccontato: "Ho costruito una parte di gommapiuma rivestita di silicone e l'ho messa un po' dappertutto per rendere uniforme la parte alta del corpo, non poteva essere gonfio solo il braccio". Poi ha spiegato di essere andato al centro vaccinale di Biella "come una persona normale": "Quando mi sono spogliato, tirando giù la felpa, l'operatrice mi ha guardato in maniera strana, capendo subito che c'era qualcosa che non andava, poi l'ha toccato non so se con curiosità o ribrezzo e ha capito subito. Mi ha chiesto se avessi una protesi e io le ho detto che era un pezzo di braccio finto".

 

 

 

"E' venuto qui pensando che io non me ne accorgessi?", avrebbe detto l'operatrice, stando al racconto del dentista. Che poi ha rivelato di essersi comunque vaccinato: "Il giorno dopo il braccio finto. Ho dovuto piegarmi al sistema che obbliga i sanitari a vaccinarsi”. Infine ha aggiunto: “Il braccio poi me l’hanno sequestrato”.