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Vittorio Sgarbi travolge Mario Draghi e governo: "Schifo, pena, cosa ancora non hanno capito"

 Vittorio Sgarbi

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Vittorio Sgarbi è un fiume in piena. Il deputato del Gruppo Misto, nonché critico d'arte, non nasconde una certa avversione al nuovo decreto del governo per frenare l'emergenza coronavirus e su Facebook si lascia andare a un duro sfogo. "Non si capisce – attacca - quale perversione induca il Governo italiano a scelte illiberali, che nulla hanno a che fare con l’evidenza scientifica, per imporre non l’obbligo vaccinale (che, seppur discutibile, senza la comprovata certezza della sua efficacia, potrebbe corrispondere a un tentativo di contenere la diffusione del virus) ma il 'super green pass' invece del semplice tampone nei luoghi di lavoro".

 

 

Per Sgarbi la nuova misura piace sì a Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione, e ad alcuni ministri, ma "appare davvero incomprensibile". Secondo il critico d'arte, infatti, "il calcolo delle probabilità avvantaggia i vaccinati, ma l’ossessione dei contagi non corrisponde a un pericolo reale procurato dai 'no vax'".

 

 

Questo - tuona - "è evidente anche a un cretino, e basta la logica per comprenderlo". Sgarbi ricorda dunque che i no vax sono un rischio per se stessi, "non per i vaccinati". Da qui la critica a Mario Draghi e a tutto l'esecutivo, a suo dire, reo di aver inventato soluzioni "inutilmente severe che non sono a vantaggio di nessuno, e ,in una società in cui il vaccino  non è obbligatorio, determinano inutili discriminazioni da Stato totalitario. Fanno pena. E anche schifo".

 

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