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Matteo Bassetti a Tagadà, "quei contagi che vengono contati tre volte": bollettino falsato, ecco le prove. Come lo spiegano?

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Matteo Bassetti ancora contro il bollettino. In collegamento con Tagadà, il direttore della clinica delle Malattie Infettive dell'ospedale Policlinico San Martino di Genova, si scaglia contro il conteggio giornaliero "che mette insieme tante cose diverse e che non so a chi possa servire". Di fronte alle telecamere di La7 e alla conduttrice Tiziana Panella l'infettivologo ammette che nel bollettino rientrano anche coloro che si fanno più tamponi: "Se una persona fa tre tamponi al giorno, contano per tre contagi". Secondo Bassetti il nuovo positivo non è un nuovo contagiato, ma un nuovo tampone.

"Questi tamponi bisogna associarli ai pazienti o si genera ansia, non è censura", prosegue l'esperto nella puntata in onda venerdì 14 gennaio. Ancora una volta, dunque, l'infettivologo ricorda che l'unico numero che ci interessa davvero è quello delle terapie intensive. "Se abbiamo bisogno di dire che va tutto male per incentivare le persone a vaccinar, abbiamo altrettanto bisogno di dire a chi si è vaccinato che la situazione è diversa rispetto a qualche tempo fa. Poi è la politica che deve trovare gli strumenti adeguati per convincere i No vax". 

Ma non finisce qui, perché Bassetti insiste anche sulla definizione del "caso Covid", ossia colui che ha un tampone negativo, segni radiologici di polmonite e segni e sintomi. "A chi risponde a questo caso ha il Covid, a chi non risponde a questo caso e ha i polmoni puliti deve stare in un reparto diverso". La proposta dell'infettivologo è dunque quella di creare "un'area Covid per gli asintomatici all'interno dei singoli reparti". L'appello di Bassetti è chiaro e chiede, tra le varie cose, un minore uso dei tamponi: "Facendo tutti questi test non sappiamo cosa stiamo creando".

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