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Non è l'Arena, Massimo Giletti: "Molto strano, oggi c'è il vaccino ma...". Inquietante verità su siero e pandemia

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Un monologo tutto all'attacco, quello con cui Massimo Giletti ha aperto la puntata di Non è l'Arena in onda su La7 mercoledì 19 gennaio. Un monologo tutto sull'emergenza Covid, sui numeri che non tornano, sul vaccino. Un monologo che si conclude con un duro attacco a Roberto Speranza, il ministro della Sanità da sempre nel mirino del conduttore. Un monologo in cui Giletti, soprattutto, insiste sui rischi economici che corre il nostro Paese.

 

 

"Il 30 gennaio di due anni fa uscì la notizia: due turisti cinesi hanno portato il Covid a Roma. Anche noi avevamo fatto ironia su quel che accadeva - premette Massimo Giletti -. Oggi, circa un centinaio di settimane dopo, sembra che il tempo si sia congelato: siamo ancora qui a puntare i riflettori su quello che viviamo, sul Covid. È molto strano, perché sono arrivati i vaccini, che ci proteggono dal ricovero in terapia intensiva e non dal contagio", rimarca sottolineando il punto su cui il siero sembra aver toppato, ossia quello dei contagi.

 

"La domanda che io voglio fare in generale, pensando all'economia e al paese: ma è possibile che 1.600-2.000 persone in terapia intensiva blocchino un intero paese? Possibile che mettano a rischio l'attività del nostro Paese? La questione economica è sempre più impellente, non solo per i costi dell'energia che si stanno alzando in modo incredibile. Forse è il momento di rivedere i numeri: gli asintomatici come vanno collocati? All'interno dei positivi? Queste sono le domande. Noi cercheremo di fare chiarezza su questi numeri. Chi di sicuro non la ha fatta è il ministro Roberto Speranza", conclude un arrembante Giletti.

 

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