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Quirinale, la profezia di Marcello Sorgi: "Alla fine non potrà restare sordo", che dramma per Mattarella

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Sergio Mattarella potrebbe cambiare idea sul bis. Ne è convinto Marcello Sorgi che pone un solo limiti affinché questo avvenga. Quale? L'appello deve arrivare dai leader della maggioranza e dopo altri tre-quattro giorni di caos totale come questi. Sul Quirinale infatti le fumate nere sono state ben quattro e le trattative tra partiti sono sempre più in salita. Motivo, questo, per cui il presidente della Repubblica alla fine "non potrà restare sordo".

 

 

D'altronde anche i voti in aula a favore del capo dello Stato sono stati tutt'altro che esigui. Ieri, durante la quarta votazione, il nome di Mattarella è apparso in ben 166 schede. Cifre che fanno pensare si vada verso una riconferma. A far eco a Sorgi anche l'ex compagno della Democrazia Cristiana Paolo Cirino Pomicino, che sulle colonne de La Stampa rivela: "Ci sono candidati adeguati, Pier Ferdinando Casini, la presidente del Senato Elisabetta Casellati, il futuro presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato. E Gianni Letta, che per otto anni è stato sottosegretario alla Presidenza".

 

 

Eppure nessuno di loro a suo dire riesce a eguagliare il presidente uscente: "Oltre a questi il più adatto è Sergio Mattarella. Se non si dovesse trovare l’accordo, Mattarella non può non farsi carico dell’esigenza del Paese di avere autorevolezza politica alla presidenza della Repubblica. Così come lui ha chiesto un sacrificio a Draghi, deve chiedere un sacrificio a se stesso e dichiararsi disponibile". Lo farà? Ma, soprattutto, Fratelli d'Italia lo accetterà? L'opposizione a riguardo è stata chiara: "Dopo il Colle si torni al voto".

 

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