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Report, Sigfrido Ranucci-choc contro Berlusconi: "Dossier oscuri, manganellate agli oppositori, disprezzo delle regole"

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Se questo è servizio pubblico. Siamo a Report, la trasmissione di Rai 3 condotta da Sigrfido Ranucci, che nella puntata in onda il 31 gennaio è tornata a picchiare duro contro Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia nel mirino dopo l'addio alla corsa quirinalizia, quasi una rivendicazione d'intenti. Nella puntata, anche la fumosa intervista a Noemi Letizia, con le accuse al Cavaliere assai poco circostanziate.

 

Ma qui si parla di altro. Si parla del violentissimo monologo di Ranucci contro il leader di Forza Italia, la cui figura viene tratteggiata alla sorta di quella di un gangster. Il tutto su uno sfondo in cui appaiono il Cav e l'immagine del demonio. "Berlusconi aveva tutti i diritti di diventare presidente della Repubblica, non lo è diventato perché ha inoculato nella società un modello culturale, quello della scorciatoia, quello di arrivare al successo attraverso i canoni della bellezza, della ricchezza, dell'impunità, mettendo da parte all'angolo la meritocrazia e il rispetto delle regole, che imbarazzava ed era diventato un handicap. Aveva inoculato nella società l'idea che non pagare le tasse fosse giusto. Ha alimentato quelle odiose disuguaglianze", afferma Ranucci. Testuali e scandalose parole.

 

"Poi ha inoculato il virus dell'uomo solo al comando, subito recepito da alcuni leader politici, che cercano di emularlo, adottando le stesse strategie di comunicazione: demonizzare e gettare fango sugli avversari". Senti chi parla... "Usando - riprende Ranucci - la stessa comunicazione: Berlusconi aveva la televisione, loro hanno le bestie social. Berlusconi ha condizionato la libertà di stampa, aveva a disposizione tre televisioni sue e due del servizio pubblico. Poi le satellitari, con Mediaset: poteva condizionare gli editori che non la pensavano come lui, attraverso le concessionarie pubblicitarie. Poi aveva i giornali e riviste di famiglia, che potevano utilizzare dei dossier per infangare, dossier spesso falsi preparati da ambienti oscuri con cui manganellava oppositori politici e giornalisti. Laddove non riusciva coi dossier scattavano gli editti bulgari", conclude Ranucci in un monologo di rara violenza. Chi è il manganellatore, vien da chiedersi? E questa roba, è servizio pubblico?

 

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