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Luc Montagnier, "cancellate tutto". Indiscrezioni: il diktat dopo la (presunta) morte, "cosa deve sparire"

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Continua a essere avvolta nel mistero la presunta morte di Luc Montagnier. Dalla famiglia non sono arrivate né conferme né smentite, mentre da chi lo ha frequentato in Italia - come Gianluigi Paragone - testimonia che da qualche giorno non riesce più a mettersi in contatto con il premio Nobel per la medicina. I grandi media francesi hanno del tutto snobbato la questione, che resta quindi confinata a quanto riportato da France Soir, secondo cui il professore sarebbe molto due giorni fa.

 

 

Una conferma del decesso di Montagnier è arrivata nelle ultime ore dal microbiologo Didier Raoult, che però non può essere considerato una fonte del tutto attendibile: è “famoso” per essere stato il principale sostenitore dell’utilità dell’idrossiclorochina contro il Covid, quando invece si è appurato essere del tutto inutile. Dal suo account ufficiale Raoult ha assicurato che Montagnier non è più tra noi e lo ha ricordato per la ricerca sull’Aids.

 

 

Intanto sul web e sui social continuano a essere alimentate le più disparate e improbabili teorie, comprese quelle del complotto. D’altronde Montagnier aveva perso qualsiasi tipo di credibilità nella comunità scientifica per le sue posizioni fortemente no-vax, quindi non sorprende che alla notizia della sua presunta morte siano iniziate a circolare voci di ogni tipo. Come quella rilanciata dal sito Wikistrike, secondo cui “ad Afp ed ai mass media è stato ordinato di cancellare la storia del professor Montagnier”.

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