Il dubbio
In Onda, la domanda scomoda di Parenzo al ministro Di Maio: "Perché Draghi chiama Putin solo ora?"
Luigi Di Maio ha rilasciato un’intervista a In Onda, con Concita De Gregorio e David Parenzo che non gli hanno risparmiato domande serie, soprattutto sull’Italia presa di mira dalla Russia, sul risentimento politico nei confronti del nostro Paese che è stato uno dei più filo-putiniani e sulla scarsa presenza dell’Italia nei tavoli che contano. Il ministro grillino ha ovviamente risposto con diplomazia, evitando spesso di rispondere nel merito delle domande che erano soprattutto politiche.
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“Perché Mario Draghi chiama solo ora Vladimir Putin? Siamo stati un po’ marginali nelle trattative”, ha fatto notare Parenzo. “Abbiamo parlato poco e lavorato sotto traccia - ha assicurato Di Maio - adesso la telefonata del premier a Putin va nella direzione di un coordinamento europeo, che abbiamo avuto giovedì, per chiedere il cessate il fuoco e l’evacuazione dei civili”. Sulle simpatie filo-russe, anche all’interno del governo, il ministro ha tenuto il punto: “Nonostante si avessero rapporti con la Russia, anche dal punto di vista economico, di fronte alle bombe e ai civili che muoiono non ci sono rapporti economici che reggono. Ci stiamo dimostrando integri e coerenti con i valori dell’Unione europea e della Nato”.
Poi Di Maio è stato sollecitato anche sull’ambasciatore russo che ha dichiarato che “l’Italia sta mordendo la mano che l’ha aiutata”, riferendosi alla spedizione all’inizio della pandemia di Covid: “La Russia ha inviato aiuti come tutti gli altri paesi del mondo, eravamo i primi in occidente a entrare nella pandemia. Dopo gli aerei russi sono atterrati anche quelli ucraini, con il ministro della Salute in persona che ci diede gli aiuti di cui avevamo bisogno”.