L'immunologa

Antonella Viola, dati-choc sul vaccino: "Quante reazioni avverse", la falla nella sperimentazione

Antonella Viola ha scritto un libro in cui prova a dare delle risposte sulla medicina di genere e più in generale sul sesso e l’identità sessuale. Si intitola “Il sesso è (quasi) tutto. Evoluzione diversità e medicina di genere” ed è scritto in maniera chiara e divulgativa, com’è allo stile dell’immunologa nonché direttrice scientifica dell’Istituto di ricerca pediatrica Città della Speranza.

 

 

Intervistata dal Corriere della Sera, la professoressa Viola ha innanzitutto spiegato che cos’è la medicina di genere: “È una medicina giusta, finalmente attenta alle differenze fisiologiche legate al sesso, ma anche alle conseguenze che le disparità di genere esercitano sulla salute. Non solo la medicina deve essere rivoluzionata attraverso l’inclusione delle analisi di genere: tutta la scienza e la tecnologia sono da ripensare in questa direzione. L’aumento della temperatura che il pianeta sta subendo ha, in alcuni animali, effetti diversi a seconda del sesso. Allo stesso modo, sarà necessario ripensare all’impatto della tecnologia e dell’innovazione sugli stereotipi di genere. Il nodo sta nella consapevolezza del problema e nel cambiare le regole della sperimentazione”.

 

 

Nel corso dell’intervista la professoressa Viola ha fatto anche un esempio sui vaccini anti-Covid, “dove è stato chiaro che la differenza di genere ha inciso moltissimo”. I dati in questo senso non lasciano spazio all’immaginazione: “Solo in Italia il 71% delle reazioni avverse ha riguardato le donne. Nella sperimentazione sulla ricerca che riguarda il Covid c’è stata una discriminazione di genere pazzesca: nel mondo solo il 4% degli studi avevano analizzato le variabili di sesso e genere. Questo significa che le differenze non sono state analizzate, altro che medicina personalizzata”.