la stoccata

Bianca Berlinguer, Giorgia Meloni: "Chiudere CartaBianca inaccettabile". E il Pd tace

E mentre nel Partito democratico tutto tace, in difesa di Bianca Berlinguer arriva Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d'Italia, come prima di lei aveva fatto Matteo Salvini, ha criticato l'idea della Rai di chiudere CartaBianca. La trasmissione di Rai3 condotta dalla Berlinguer avrebbe fatto balzare dalla sedia i dirigenti di Viale Mazzini, che non hanno approvato la decisione della conduttrice di ospitare Alessandro Orsini. Il professore della Luiss sarebbe stato additato come filo-putiniano. Da qui le conseguenze. "Io e Berlinguer - interviene la leader di Fratelli d'Italia - abbiamo idee molto diverse e un trascorso di confronti spesso accesi in tv, ma siamo legate da un rispetto reciproco e dalla passione per la libertà di espressione".

 

 

Per questo "le voci di una presunta chiusura del suo programma, probabilmente dettate da dinamiche politiche e di correntismo, non sono tollerabili né accettabili per la libertà d'informazione". Rumors, quelli su CartaBianca, che non sono piaciuti nemmeno a Salvini: "La Rai è al servizio del pubblico o al servizio di qualche agente e del Pd? -  chiedeva - Sono politicamente lontano da Bianca Berlinguer ma difendo il confronto, il dibattito libero e garbato, il pluralismo. Chiudere 'Cartabianca' puzzerebbe di censura e di favore ad altre reti e ad altri interessi, economici e politici. La Rai è pagata dagli Italiani e a loro deve rispondere, non ad altri".

 

 

Che quello di Orsini sia solo un pretesto? Secondo Dagospia sì: il sito maliziosamente ricordava l'avvicinarsi delle elezioni amministrative del 12 giugno. Un voto in salita sia per Italia Viva che per il Pd, al punto da fare pressing su un programma spesso composto da grillini. Intanto è previsto per giovedì l'arrivo di Carlo Fuortes al Copasir. L'amministratore delegato Rai sarà ascoltato sugli ospiti troppo filo-russi. Il sospetto è che in Italia la macchina della disinformazione lavori a pieno regime.