Stoccata

Quarta Repubblica, Sgarbi contro Draghi: "Quel che chiede, lui farà", chi comanda il premier

Crisi di governo aperta, palinsesti televisivi stravolti a metà luglio. E così nella serata di giovedì 14 luglio, ecco che in prima serata su Rete 4 viene richiamato il "riservista" Nicola Porro, che torna in onda con uno speciale del suo Quarta Repubblica per seguire gli sviluppi del "crac" dell'esecutivo innescato dagli incomprensibili deliri grillini e di Giuseppe Conte.

 

E ora, che si fa? Mario Draghi o non Mario Draghi? Riuscirà a dimettersi o la spunterà Sergio Mattarella, il quale ha respinto le sue dimissioni "spedendo" il premier in Parlamento, l'appuntamento è per mercoledì? A dire la sua ecco Vittorio Sgarbi, che come sempre non lesina pareri taglienti. Anche nei confronti dell'ex presidente della Bce.

 

Il critico d'arte parte da una considerazione: "Il M5s ha comunque la pensione che scatta alla fine di agosto - premette -. Il voto politico avrebbe più senso in primavera, ma se si votasse ad ottobre il centrodestra vincerebbe comunque". Dunque, Sgarbi derubrica l'accaduto a "una rissa locale". E sentenzia: "La maggioranza c'è". Dunque, che sarà? Ed eccoci alla profezia con stoccata contro il presidente del Consiglio: "Draghi sicuramente ha il senso dello Stato, quindi quello che chiede l'Europa, lui lo farà. L'uomo di Stato andrà avanti", conclude Sgarbi. Impossibile non scorgere in queste parole un pizzico di veleno nei confronti di un Draghi dipinto, tra le righe ma neppure troppo, come una pedina mossa dall'Europa.