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Giuliano Ferrara spinge Enrico Letta: "O da solo o anche col M5s. E ammetta di aver detto una ca***"

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Giuliano Ferrara esorta Enrico Letta a prendere una decisione: o correre da solo oppure con tutti. È questa per l'Elefantino l'unica chiave di successo per ottenere qualcosa dalle elezioni del 25 settembre. "Se vuol prendere una standing ovation, forse la prima e l’ultima della sua carriera, forse no - scrive sulle colonne del Foglio - Letta capo del Pd e occhi di tigre, nel giro di quarantott’ore, dovrebbe tenere questo discorso all’Italia e al suo elettorato e alla sua base militante".

 

 

Eccolo: "Visti i capricci e i veti e controveti, e le incongruenze di un polo di centrosinistra fondato su liti e idiosincrasie e narcisismi perdenti, le cose stanno così. Io nel mio piccolo di primo partito a sinistra vado da solo". Una sorta di ultimatum quello che si è immaginato l'ex ministro, un invito a quelle forze politiche che di fronte a una "minaccia" preferiscono allearsi. "Nei collegi maggioritari - prosegue immaginandosi l'aut aut del segretario dem - chi si aggiunge per vincerli è benvenuto, chiunque, dico chiunque".

 

 

Anche i Cinque Stelle. In quel caso Letta farebbe bene a dire: "Ho detto che il distacco dai grillini è irreversibile, era una ca***a. Hanno i voti necessari e sono stati nostri alleati di governo contro i pieni poteri di Salvini, contro la pandemia, per l’Europa del Recovery plan, dunque sono abilitati a partecipare a una battaglia elettorale comune anche se in occasione della fine del governo Draghi e della legislatura si sono comportati come una banda di sprovveduti scappati di casa". Insomma, Letta farebbe ad allargare le braccia, perché non si sa mai che qualcuno accetti. E proprio il segretario del Pd è l'uomo giusto, perché secondo Ferrara "ci vuole qualcuno che comanda e che detta le regole del gioco". Chi meglio del secondo partito nei sondaggi?

 

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