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Enrico Letta, il libro flop dell'anno scorso riciclato dal Corriere

Gianluca Veneziani
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Anziché Anima e cacciavite, farebbe bene a ribattezzarlo "Falce e martello", vista la recente alleanza coi comunisti. Così almeno Letta darebbe un'immagine di novità al suo libro, edito lo scorso anno, e che tuttavia il Corriere della Sera continua a pubblicizzare in prima pagina, come fosse una nuova uscita e un bestseller. Quando invece non è né l'una né l'altro. In termini di vendite il saggio di Enrico infatti è andato piuttosto male: a un mese e mezzo dalla pubblicazione risultava al 20mo posto nella classifica della saggistica con la stima di poco più di 3.000 copie vendute.

 

Non proprio un successo, se si pensa che nello stesso periodo, in un paio di mesi, il libro della Meloni Io sono Giorgia ne aveva vendute circa 80mila. Ma nella promozione di un libro vecchio e semi-flop pesano interessi editoriali (la casa editrice di Anima e cacciavite è Solferino, che fa capo allo stesso gruppo del Corsera) e politici, ossia la necessità di sostenere, in modo non troppo implicito, il Pd. E c'è soprattutto la convinzione, illusoria, che coi libri si possano vincere le elezioni. Forse per la stessa ragione Antonio Scurati farà uscire il terzo volume della sua saga su Mussolini, M. Gli ultimi giorni dell'Europa (Bompiani), il 14 settembre, a una decina di giorni dal voto: un modo per provare a convincere lettori ed elettori che, con l'avvento della destra al potere, rischiamo davvero il ritorno del fascismo (tesi originalissima). Pare che, finita la fatica su Mussolini, Scurati si dedicherà a quella su Meloni. Tanto non deve neppure cambiare la M. del titolo. La copertina, insomma, è già fatta.

 

 

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