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Albino Ruberti, capo gabinetto di Gualtieri:"Inginocchiati o ti sparo", scandalo nel Pd

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Un video rubato sconvolge il Pd romano. Protagonista Albino Ruberti, capo di gabinetto del sindaco Roberto Gualtieri. Un pezzo grosso della capitale, insomma: "Inginocchiati o ti sparo", queste le parole, sconcertanti, di Ruberti, che si è già dimesso. Secondo quanto riportato dal Foglio, il braccio destro di Gualtieri sarebbe stato coinvolto in una violenta lite notturna a Frosinone, dopo una cena a cui erano presenti altri due big del Partito democratico, la consigliera regionale Sara Battisti e il candidato alla Camera Francesco De Angelis. Anche lui, imbarazzato, ha annunciato il ritiro della propria candidatura a tempo di record. Proprio questi ultimi avrebbero svelato l'origine dello scontro: "Motivi calcistici". Quasi surreale, considerati i toni raggiunti dall'alterco. E probabilmente falso, visto che lo stesso Ruberti ha poi detto che a fargli perdere il controllo è stata una frase rivolta nei suoi confronti, "mi ti compro". Decisamente più grave, e inquietante.

 

 

 

 


Ricapitoliamo: due mesi fa Ruberti, la Battisti e De Angelis (tra l'altro, ex assessore regionale ed ex europarlamentare) erano a cena insieme al fratello di quest'ultimo, Vladimiro e un'altra persona, la cui identità non è stata ancora resa nota. A un certo punto della serata, scrive il Foglio, la discussione nata a tavola evidentemente trascende, e Ruberti alza la voce e intima al terzo uomo: "Vi sparo, vi ammazzo. Vi dovete inginocchiare". Non semplice goliardia "calcistica", ma una vera e propria esplosione d'ira, anche perché sempre secondo il Foglio nel video si sentono distintamente urla, minacce di morte e pianti di una donna. A Ruberti, riferiscono i testimoni, sarebbe stata avanzata a cena una "richiesta inaccettabile". Non è dato sapere la natura della richiesta, resta il grosso imbarazzo di tutti i presenti. Ruberti ha poi spiegato che a farlo infuriare sarebbe stata una frase indirizzata a lui, "mi ti compro", giudicata altamente "lesiva".

 

 

 

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