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Tagadà, Gabriele Albertini: "Se si candida, sarò capolista", un terremoto politico

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Siamo a Tagadà, il salottino politico che tiene compagnia ai telespettatori di La7 il pomeriggio, alla conduzione Tiziana Panella. Si parla di politica, di come gli equilibri nel nascente governo nazionale potrebbero influire sulla corsa alle regionali in Lombardia, un voto che incombe e dall'altissimo peso specifico. Come è noto, sullo sfondo si staglia il duello tra Attilio Fontana, che vorrebbe essere ricandidato, e Letizia Moratti, che vorrebbe essere candidata. Per il centrodestra, da evitare come la peste una doppia candidatura, che metterebbe a repentaglio quella che, sulla carta, potrebbe rivelarsi una facile vittoria.

 

E a confermare tensioni e sospetti, ecco che ci si mette l'ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini, ospite in collegamento a Tagadà: "Letizia Moratti mi ha chiesto di essere capolista della sua lista civica ove fosse candidata", sgancia subito la sua bomba. "Fontana non glielo ha chiesto?", chiede quasi con un pizzico di ironia la Panella. E l'ex primo cittadino meneghino: "Mi scusi, a chi interessa lo sanno già. Ma è tutto da vedere, se sarà candidata dal centrodestra. In questo scenario dove il governo ancora non è configurato, ci sono tensioni interne e anche degli indirizzi che non sono chiari".

 

Dunque, Albertini sembra quasi aprire la campagna elettorale: "Oltretutto la Lombardia ha il 25% del Pil, un quarto della ricchezza nazionale. Quindi non è una bagatella scegliere chi fa il governatore dell'ottavo Pil d'Europa e di un quarto della ricchezza nazionale. Vale più del ministero degli Esteri, che non si sa quanto dura. Comunque, è tutto da decidere". E ancora: "Sono convinto che la Lega metterà una condizione ostativa alla sua partecipazione al governo se non fosse decisa a favore di un candidato leghista la candidatura alla presidenza della Lombardia, è una mia opinione personale", conclude avanzato un fastidioso sospetto. Parole, insomma, destinate a far discutere. E parecchio...

Tagadà, l'intervento di Gabriele Albertini: qui il video

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