Pollice in su

Ilaria D'Amico allo scoperto: "Cosa penso della Meloni"

"Se la chiami il presidente o la presidente, sapendo quello che dovrà affrontare, non credo che a Giorgia Meloni interessi". Ilaria D'Amico ospite in studio di Bianca Berlinguer a CartaBianca, su Rai 3, promuove la leader di Fratelli d'Italia e neo-premier, a poche ore dal suo discorso alla Camera e dalla prima fiducia incassata dal governo di centrodestra. 

 

 



Quel discorso, spiega la giornalista che sta per sbarcare in Rai con un suo talk di attualità, "a me è piaciuto e devo dire anche emozionato. Rispetto a tanti discorsi di suoi predecessori uomini è stato un discorso alto, con citazioni e riferimenti nobili, indubbiamente larghi rispetto alla sua provenienza politica. Il suo pantheon non è esclusivo della destra. Da donna mi ha toccato e mi ha fatto sentire muovere certe cose, ha sgomberato il campo da alcune cose che era necessario fare: per esempio, il fatto di dirsi contraria a qualsiasi regime compreso il fascismo, o le leggi razziali pagina definite una pagina vergognosa. Da una donna - nota polemica la D'Amico - ci si aspetta sempre qualcosa più, ai suoi predecessori non si chiedevano riferimenti alti e al contempo di toccare tutti i punti del programma. Al governo c'è una destra pura - conclude la D'Amico -, Meloni ha ribadito la sua identità". 

 

 



Più critici, ovviamente Andrea Scanzi e Nicola Fratoianni. Per il commentatore del Fatto quotidiano si è trattato di un "discorso fortemente identitaria e non così largo. Su famiglia, ambiente ed Europa ad esempio non mi è sembrata così inclusiva". "Nel discorso di Giorgia Meloni - accusa invece il leader di Sinistra Italiana - non c’erano i salari, la disuguaglianza, il lavoro. Non c’era la vita delle persone. Ha parlato fugacemente di tante cose, ma non ha detto quelle fondamentali". Da sinistra, però, Tommaso Cerno smentisce Fratoianni: "C’è bisogno di una sinistra che parli con lo stesso orgoglio con cui ha parlato la Meloni".