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Mannheimer, l'ossessione nera della sinistra in 10 secondi

Claudio Brigliadori
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Forse sta davvero cambiando il vento. Per anni, a Predappio, si è celebrato il rito incrociato dei nostalgici, fascisti e antifascisti a braccetto. Oggi, finalmente, c'è qualcuno che può andare in tv a dire poche, chiare parole: sulle colline forlivesi che hanno dato i natali a Benito Mussolini, chi sfila oggi, 100 anni dopo la Marcia su Roma, non sono che «quattro gatti folkloristici».

 

 

 

Renato Mannheimer, ospite di Myrta Merlino a L'aria che tira su La7, ce l'aveva con chi sfila in camicia nera e braccio teso ma vale anche per chi a sinistra li fa sembrare come un esercito in armi che mette a repentaglio la democrazia. Vuoi vedere che serviva davvero l'approdo a Palazzo Chigi di una ex (giovanissima) missina come Giorgia Meloni, poi transitato in tutto l'arco politico del centrodestra, per mandare in soffitta tutto l'armamentario retorico di Prima e Seconda Repubblica?



"Quattro gatti folkloristici". Mannheimer stronca la sinistra: guarda il video a L'aria che tira
 

Qualcuno, dalle parti del Pd, grida al rigurgito nero e alla rimozione storica, ma Mannheimer non è certo un estremista di destra. Peraltro, fa notare il sondaggista, «non vale la pena perdere tanto tempo su un problema che non c'è. Se si guardano le statistiche, la minoranza degli elettori della Meloni si considera di destra, la netta maggioranza si considera di centrodestra. La Meloni si appoggia su un voto moderato e di quello terrà conto».

 

 

 

Come sottolinea Marcello Sorgi, anche lui ospite della Merlino, «questo gruppetto di mille, duemila nostalgici che tutti gli anni vanno a fare questa scena a Predappio potrebbe essere denunciato per apologia di reato, ma se lo facessimo li trasformeremmo in simboli di qualcosa che non sono». L'errore storico dei progressisti italiani spiegato in 10 secondi netti. 

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