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Antonio Padellaro: "Meloni come Renzi, ecco gli appunti". Ma che dici?

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Gli “appunti” di Giorgia Meloni non sono piaciuti ad Antonio Padellaro, che ne fa una questione di forma più che di contenuti. Secondo il giornalista del Fatto Quotidiano, quella della presidente del Consiglio è soltanto una trovata per schivare le domande dei giornalisti, con i quali tra l’altro ha avuto un battibecco nel corso di una recente conferenza stampa tenuta a Palazzo Chigi. 

 

 

Intervenuto in collegamento con Tiziana Panella a Tagadà, su La7, Padellaro ha spiegato perché non ha gradito la scelta della Meloni: “Usa lo stesso strumento di Matteo Renzi. Inoltre, essendo io molto anziano, ricordo che anche Massimo D’Alema a un certo punto teorizzò il fatto di parlare direttamente agli elettori, ai cittadini: la sua era una polemica contro i giornalisti, che aveva definito le iene dattilografe. Sicuramente quello adottato dalla Meloni è anche un modo per parlare direttamente ai cittadini, ma è evidente che è pensato per evitare le domande dei giornalisti”. 

 

 

“D’altronde - ha proseguito Padellaro nella sua critica alla premier - le domande danno fastidio a chi esercita il potere. La Meloni non può dirlo, ma magari su un appuntino segreto scriverebbe che i giornalisti l’hanno un po’ seccata. Chi esercita il potere non vorrebbe rispondere a domande che magari sono fastidiose, quindi - ha chiosato - io vedo l’eliminazione della mediazione del giornalista”. 

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