Puntare il dito

Vittorio Sgarbi, bomba su Papa Francesco: "Lo teme, mostra debolezza"

Le parole di Padre Georg alla morte di Benedetto XVI sono state un colpo al cuore del Vaticano. Non a caso Papa Francesco ha convocato l'ex segretario particolare di Ratzinger nella giornata di lunedì 9 gennaio. Un faccia a faccia di cui non sono uscite indiscrezioni, ma che ha fatto pensare a un rimprovero da parte del Pontefice. A dare una sua versione dei fatti è Vittorio Sgarbi. Il sottosegretario alla Cultura, ospite di Quarta Repubblica nello studio di Nicola Porro, è tornato sulle anticipazioni del libro del monsignore "Nient’altro che la verità". E, in particolare, sulle allusioni di padre Georg al "no" alla messa in latino che avrebbe spezzato il cuore a Benedetto XVI.

 

 

"Io non avrei invitato Padre Georg perché se ti misuri allora lo temi, mostra debolezza", commenta Sgarbi nella puntata di lunedì 9 gennaio andata in onda su Rete 4. Il riferimento è chiaro: Papa Francesco. Non a caso, voci dal Vaticano riferiscono che Bergoglio è "amareggiato". Secondo lui le uscite di Gänswein hanno trasformato un momento di lutto in un rinfocolare della guerra tra fazioni interna alla Santa Sede. 

 

 

Per questo Sgarbi tiene a consigliare al Papa di "essere più divino che umano". Una richiesta - spiega - per la quale si è anche inginocchiato. Il deputato, durante uno dei giorni della camera ardente, ha voluto omaggiare Ratzinger inginocchiandosi di fronte alla sua bara. Poi la citazione di una frase pronunciata dal Papa emerito, una sorta di messaggio a Bergoglio: "Non è di una Chiesa più umana che abbiamo bisogno, ma di una Chiesa più divina. Solo allora essa sarà veramente umana (Papa Benedetto XVI)".