Penne rosse

Concita De Gregorio contro la Meloni: "Povera cara"

Concita De Gregorio non si smentisce. Ed ecco che ora la giornalista e conduttrice di In Onda se la prende con quello che definisce "l'Ufficio Toppe". "Se avessi vent'anni - esordisce - mi candiderei all’Ufficio Correzioni di Palazzo Chigi detto dai dipendenti, confidenzialmente, Ufficio Toppe". Il motivo? Ecco che sul suo blog si legge: "F lo svarione sui rave e quello sui migranti che decidiamo noi quali sbarcano e quali no, e comunque quando si tratta di metterci una toppa, appunto, la discrezione è criterio sovrano".

 

 

Ma non finisce qui, perché la De Gregorio arriva addirittura a riportare cosa avrà pensato il presidente del Consiglio. Proprio così: "Meloni, che sciocca non è e lenta nemmeno ma tutto-tutto, povera cara, non può sapere dev’essere stata la prima a rendersi conto che delle due l’una: o la classe dirigente che si è portata appresso è del tutto inadeguata e incapace, come dicevano quei mezzomorti dell’opposizione, o lo fanno apposta". 

 

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Risultato? "Bisogna trovare gente che abbia passato gli ultimi almeno dieci anni a studiare materie complesse, meglio se all’estero. Li richiamiamo in patria, che bella storia. Dunque: inviare curriculum con lettera d’accompagnamento (non spiritosa, non ci provate) scritta a mano. Ufficio Correzioni, Palazzo Chigi, Roma. Arriva sicuro". Peccato però che solo qualche giorno fa la De Gregorio sulla premier si lasciava andare a un lungo elogio: "Meloni ha fatto lo steso identico percorso di D’Alema - ha spiegato -. È una politica che fa politica da quando aveva 15 anni, quindi sono almeno 30. Non è un volto nuovo, è stata già ministra con Berlusconi, però ha una caratterista che potrebbe essere molto interessane per la sinistra". Quale? "Non ha mai abbandonato la sua identità". Quanto basta per essere apprezzati.