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Papa Francesco spietato con Padre Georg: ecco dove lo ha spedito

Francesco Capozzo
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Il destino di mons. Georg Gänswein appare ormai scritto, queste potrebbero essere le sue ultime settimane a Roma. Destinazione? La Costa Rica, il più lontano possibile dal centro del potere vaticano e, soprattutto, dalla vista di Papa Francesco. Si avvia così ai titoli di coda la telenovela, per lo più giornalistica, sul cosa farà in futuro lo storico segretario di Benedetto XVI e attuale (ma il secondo mandato è scaduto a dicembre 2022 ed è di fatto in congedo dal gennaio 2020) prefetto della Casa pontificia. Farà il diplomatico, più precisamente il Nunzio Apostolico nel cattolicissimo Paese centroamericano. La decisione non è stata ancora ufficializzata, ma è ormai certo che il Pontefice abbia chiuso il fascicolo Gänswein con una scelta che sta già facendo scalpore sia Oltretevere che in ambienti politici e giornalistici. L’indiscrezione, non smentita e anzi ripresa da molti media internazionali, è stata rilanciata dal sito spagnolo Religion Digital nel pomeriggio di ieri e ha fatto in poche ore il giro del mondo.

 


Che Bergoglio non amasse il segretario di Ratzinger era cosa nota da anni, ma in molti pensavano che lo avrebbe destinato aduna diocesi tedesca o, da ultime indiscrezioni, a dirigere un’università cattolica o la Fondazione Ratzinger in Germania. Sembra invece che la Conferenza Episcopale tedesca, notoriamente iper progressista, abbia arricciato il naso al pensiero di ritrovarsi in casa il monsignore ultra conservatore e abbia fatto pervenire al Papa, tramite il Cardinale Reinhard Marx, il proprio nein all’ipotesi ventilata. Domenica scorsa mons. Georg aveva assicurato, celebrando la messa in occasione della festività di San Giuseppe nella Chiesa di cui Ratzinger fu titolare da cardinale, Santa Maria Consolatrice a Casal Bertone, che Papa Francesco non aveva ancora preso una decisione sul suo futuro, aveva anzi descritto il colloquio con il Pontefice, svoltosi pochi giorni prima, incentrato a fare il punto sulle pratiche successorie di Benedetto XVI, di cui Gänswein è esecutore testamentario. Pratiche che si avviano alla conclusione, in attesa di capire se gli eredi superstiti (pare ci siano cinque cugini in vita) accetteranno o meno le rimanenze economiche depositate sul conto personale del Papa defunto o vorranno devolverle alla Chiesa. 

 


Sempre il sito Religion Digital fa trapelare un ulteriore indizio che parrebbe la prova inconfutabile del destino di don Georg: la scorsa settimana la Santa Sede avrebbe chiesto alle autorità del Costa Rica l’agreement per il segretario di Ratzinger. Prassi consolidata questa, che solitamente non vede risposta formale dal governo del Paese interrogato, in questo caso il Vaticano lo ritiene tacito assenso e procede alla pubblicazione della nomina. Quel che accadrà, quindi, sarà ufficializzato a breve ma non possiamo non far notare che questo incarico sarebbe certamente una retrocessione e non certo una promozione (una volta si sarebbe detto promoveatur ut amoveatur, una promozione/rimozione). La prefettura della Casa pontificia è infatti una carica curiale, di quelle che per prassi portano al cardinalato a fine carriera; la nunziatura in Costa Rica è invece ritenuta di “seconda classe”, ovvero tra quelle che non comportano la berretta rossa.

 

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