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Fratoianni, "niente festa"? Ma lo beccano al Concertone

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Sono passate poche ore ed ecco che Nicola Fratoianni scivola sulla contraddizione. Solo nella mattinata del Primo maggio il leader di Sinistra italiana ha detto che "non è aria di festa. Tra stipendi bassi, costo della vita alto, precarietà, insicurezza, per i lavoratori c'è poco da festeggiare. E poi il pessimo decreto del governo Meloni. È chiaro che questo 1 Maggio non si possa fare festa, ma prepararsi alla lotta". Peccato che poche ore dopo Fratoianni sia stato pizzicato al Concertone in diretta Rai, organizzato in piazza San Giovanni in Laterano a Roma dai sindacati e condotto da Ambra Angiolini

"Sono qui - cerca di giustificarsi all'Adnkronos - per portare mio figlio, ma in realtà c'è poco da festeggiare, visto il decreto lavoro voluto dal governo Meloni, si precarizza e si pagano stipendi da fame. Diciamo che sono qui a titolo personale". Facile così. E infatti le parole non bastano a far dimenticare quanto dichiarato poco prima. 

A maggior ragione se il leader di Sinistra italiana ha definito "1º Maggio l'occasione per riaffermare il valore fondante del lavoro, l'importanza dei diritti del lavoro, in un Paese in cui il lavoro è stato svilito, impoverito, privato dei suoi diritti fondamentali". E ancora: "Il pacchetto lavoro che hanno annunciato rischia di precarizzare ancor più il lavoro, di rendere i lavoratori ancora più fragili e deboli, di umiliarli ancora una volta, in un Paese in cui avremmo bisogno di tutt'altro. In un Paese in cui ci sarebbe bisogno di far crescere stipendi e pensioni, e di rendere il lavoro più sicuro e stabile". E così ecco che la sua lotta a favore dei lavoratori si svolge al Concertone.

 

 

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