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Davigo condannato, Vittorio Sgarbi gode: "Come diceva lui..."

"Come diceva un tal Piercamillo Davigo 'non esistono innocenti, ma solo colpevoli non ancora scoperti' e che 'bisogna rivoltare la magistratura come un calzino'": così Vittorio Sgarbi ha commentato la condanna a 15 mesi di reclusione per rivelazione di segreto d'ufficio dell'ex magistrato di Mani Pulite Piercamillo Davigo, relativamente all'inchiesta sulla presunta loggia Ungheria. Una dichiarazione fortemente sarcastica, insomma. 

 

 

 

La sentenza nei confronti di Davigo è stata emessa dal tribunale di Brescia, che ha accolto così la richiesta della pubblica accusa, la quale aveva chiesto la condanna di Davigo per aver preso dalle mani del pm milanese Paolo Storari - assolto in via definitiva al termine del processo abbreviato - i verbali segreti di Piero Amara, in cui l'ex avvocato esterno di Eni ha svelato l'esistenza della presunta associazione massonica. All'imputato la corte ha riconosciuto le attenuanti generiche, mentre le motivazioni saranno rese note tra 30 giorni.

 

 

 

All'ex magistrato di Mani Pulite, però, sono stati concessi "il beneficio della sospensione della pena e la non menzione della condanna nel casellario giudiziario". Inoltre Davigo, oltre al pagamento delle spese legali, dovrà risarcire anche la parte civile, l'ex consigliere del Csm Sebastiano Ardita "nella misura di 20mila euro". È così dunque, con questa condanna in primo grado, che si chiude - almeno per ora - la vicenda giudiziaria che ha segnato e spaccato la procura di Milano.