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In Onda, Alemanno zittisce Bottura e Aprile: "Parigi 2024, la superiorità di sputarci addosso da soli"

Roberto Tortora
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A Parigi 2024, alla fine, la cerimonia d’apertura dei Giochi Olimpici è stata un manifesto “queer” per eccellenza e non uno sportivo come ci si aspettava. In particolare, la scelta di rappresentare l’inclusività e l’unione tra i popoli con un balletto di drag queen sulla Senna che ai più ha ricordato la celebre opera di Leonardo Da Vinci, “L’Ultima Cena”, ha destato scandalo e tale è stata l’indignazione nel mondo che l’organizzazione di Parigi 2024 si è dovuta scusare pubblicamente.

Di questo si è discusso anche a In Onda, il talk di approfondimento politico estivo di La7, condotto da Marianna Aprile e Luca Telese. Tra gli ospiti, la sociologa Nadia Urbinati ha tirato in ballo Charlie Hebdo e la libertà d’espressione, ma Telese, dal canto suo, ha ribadito che la messa in scena delle polemiche “è stata una cosa brutta e quello della bruttezza è un tema e non solo una cosa soggettiva. Nulla a che vedere con il sublime del maestro Renzo Arbore nel Papocchio, per fare un paragone”.

 

 

 

Al contrario, il giornalista e autore satirico Luca Bottura, difende a spada tratta il Cenacolo “queer”: "Viviamo nella parte più fortunata del mondo in cui puoi persino rileggere l'Ultima cena e non ti sparano. A quelli che dicono 'andate a farlo a Teheran' rispondo che no, non ci andiamo perché sennò ci lapidano. Tutti i giorni rompiamo le scatole al mondo dicendo che siamo superiori e che vogliamo insegnare la nostra civiltà, ebbene la nostra civiltà prevede appunto che uno possa fare una cosa, anche di cattivo gusto".

 

 

 

A queste affermazioni non dà corda un altro degli ospiti presenti, cioè l’ex-sindaco di Roma, oggi nel movimento “Indipendenza!”, Gianni Alemanno: "Se noi riteniamo che la nostra superiorità sia quella di sputare addosso a noi stessi, alla nostra storia, alla nostra identità siamo fuori strada completamente. Io credo che quella immagine non solo è brutta, non solo è volgare ma è una immagine di autolesionismo rispetto alla storia, all'identità e alla nostra cultura, abbiamo visto scene quasi sataniche”. La Aprile, a quel punto, ribatte affermando che “le Olimpiadi sono l’evento inclusivo per eccellenza e questo, evidentemente, si è visto a Parigi”. Alemanno la chiude così: “Inclusivo? È stato esclusivo perché ha offeso i cristiani”.

 

 

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