Il cardinale Zuppi, "avrei fatto come nel film": sconcerto al Salone del libro

venerdì 16 maggio 2025
Il cardinale Zuppi, "avrei fatto come nel film": sconcerto al Salone del libro
2' di lettura

Una battuta alla Don Matteo. Il cardinale Matteo Maria Zuppi, considerato alla vigilia del Conclave uno dei possibili "outsider" per il Soglio pontificio, non si smentisce e dimostra una buona dose di autoironia. Per certi versi sconvolgente.

"Parecchi conoscono la Cappella Sistina, lì c'è il Giudizio Universale che mette un pochino di timore - racconta durante la presentazione del libro di Luciano Ligabue al Salone del libro di Torino nel corso dell'evento 'Le Storie, la Storia. Dall'io al noi' -. Poi però arriva la luce. Non c'è stato alcun anticipo e non si poteva comunicare. Arriva l'Annuntio vobis, gaudium magnum: 'Habemus Papam!'. Si aprono i finestroni su piazza San Pietro ed era commovente, vedevi in una attesa gioiosa persone che arrivavano fino alla fine di via della Conciliazione. Penso sia stato grazie a Papa Francesco, che ha parlato al cuore delle persone, le ha messe a proprio agio".

"Quando hanno aperto i finestroni - rivela quindi il cardinale romano, arcivescovo di Bologna - mi è salito un groppo in gola, lacrime di gioia. Se fossi stato io, avrei fatto come nel film di Nanni Moretti, Habemus Papam, quando aprono il finestrone, il Papa guarda e chiude il finestrone dicendo 'No, non ce la faccio'. Io avrei fatto così". Umano, troppo umano: e in platea si scatena una risata generale.

Zuppi, la bacchettata sul Conclave: "Più fuori che dentro"

"Ho l’impressione che molti si siano esercitati più fuori che dentro", il cardinale Matteo Zuppi ...

"Mi sono accorto del Fanta-Papa e ho avuto scatto di stima per i miei tifosi", è un'altra battuta fulminante del cardinale Zuppi, che si dimostra decisamente il più "pop" tra i grandi elettori in Vaticano, che si concede anche qualche riflessione più propriamente politica.

"Il sovranismo non ha futuro, fa male al Paese, chi ama il proprio Paese butta via le frontiere". E ancora: "Come si fa a non provare dolore quando due bambini muoiono di freddo. La mamma li ha tenuti stretti altrimenti li avrebbero buttati in mare. Bisogna piangere perché sono cose inaccettabili". Zuppi definisce "inaccettabile vedere bambini che muoiono nella striscia di Gaza, come quelli uccisi il 7 ottobre, e tutti i bambini uccisi nelle guerre". "Bisogna avere paura della guerra e questa paura deve diventare prima consapevolezza e poi speranza. La parola chiave è speranza. Negli anni '60, dopo la seconda guerra mondiale c'era una speranza, si pensava che tutto sarebbe stato bellissimo. Oggi questa non c'è più, parliamo di riarmo, ma senza speranza non c'è futuro", ha aggiunto il presidente della Cei osservando che "solo insieme ce la possiamo fare".

ti potrebbero interessare

altri articoli di Personaggi