"Sono convinta che chi ha commesso l’omicidio sia chi è stato condannato in via definitiva: Alberto Stasi. La nuova inchiesta è destinata al nulla": la criminologa Roberta Bruzzone lo ha detto in un'intervista al Corriere della Sera parlando del delitto di Garlasco, cioè l'uccisione della 26enne Chiara Poggi nella villetta di famiglia il 13 agosto del 2007. Se per l'omicidio è stato condannato l'ex della vittima, Stasi, oggi la Procura di Pavia ha riaperto il caso mettendo sotto indagine Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara.
"Non è stato trovato niente contro Sempio - ha spiegato la criminologa - e quello che è emerso ha favorito la prima inchiesta: è stata analizzata la spazzatura nell’ipotesi che Chiara avesse fatto colazione con l’assassino e sono stati trovati i Dna della vittima e di Stasi. Poi non si è più parlato di spazzatura, è cambiata la suggestione. Finora non sono emersi elementi solidi". La Bruzzone, poi, ha contestato anche le illazioni di cui è stata vittima la famiglia Poggi negli ultimi mesi: "I genitori di Chiara hanno subìto un intollerabile attacco, illazioni e farneticazioni di ogni genere".
A suo dire, "la peggiore è stato metterli alla berlina come soggetti che coprirebbero il figlio Marco che sarebbe stato sulla scena del crimine. Succede spesso che un imbecille qualsiasi non digerisca la peperonata la sera prima e dica qualunque cosa. Questa è stata l’evoluzione più grave. Mi auguro che reagiscano con gli strumenti giuridici per avviare parecchi procedimenti per diffamazione aggravata e anche peggio".