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People's Poker Tour: Aniello sesto al tavolo, campione fuori

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Si è concluso il torneo di poker sportivo a Campione d'Italia. Trionfa Anservino, ma c'è un'altra bella storia da raccontare

Giulio Bucchi
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Non smetterò mai di sostenere che il Poker Sportivo oltre al fascino delle carte, il brivido del gioco  e l'adrenalina della sfida contenga un fattore sociale molto profondo e radicato. In rete o dal vivo s'incontrano infatti tante persone, si creano legami di amicizia a volte tutt'altro che passeggeri che sfociano in community dove potere parlare sì di poker ma anche di vita. Ognuno di loro ha la propria storia personale e se, per una volta, si ha la pazienza di andare oltre le carte, oltre al risultato, se ne scoprono alcune che hanno il potere di fare vibrare le corde dell'emozione. Aniello Durante è uno dei quasi 500 che si sono sfidati nell'arena di Campione nella finale del People's Poker Tour. Per lui l'incipit è quasi banale: non ha vinto il torneo ma ha trionfato nella vita, quella vera che va molto al di là di una competizione sportiva.   Il suo sogno  al final table s' interrompe  quando manda all-in le sue 600k chip  con A 8 contro A 10 di Walter Treccarichi. Board bianco e il player di Pokerinside esce in sesta posizione per un premio in denaro di circa  28.000  euro. Il torneo lo vincerà Arcangelo Anservino in heads-up contro Dario  Guarnuto. Al terzo posto Vincenzo Zoccali, quarto Salvatore Biondi, quinto  Walter Treccarichi. Prima di Durante erano usciti Mauro Palazzo al settimo posto e Fausto Oioli all'ottavo. Ma la storia che  Walter racconta a Pokeroom, seminascosta dietro al suo nick online "noalladrogaPK" è davvero da prima pagina e la raccontiamo volentieri perchè potrebbe essere di aiuto per altre persone. "Ho visto tante madri morire dal dolore per colpa di questa brutta piaga, con il mio nick voglio lanciare un messaggio ai giovani che giocano a poker e cioè che il gioco può essere dannoso se giocato in modo non responsabile, ma la droga può uccidere" Lui non ne parla per sentito dire, lui l'inferno della droga lo ha vissuto sulla sua pelle e l'ha sconfitta grazie a un percorso vissuto in comunità: "Sono stato aiutato - prosegue Aniello, e  anche il gioco mi ha aiutato. Giocare responsabilmente, consapevolmente e con disciplina può fortificare e aiutare le persone a superare le proprie  debolezze come è successo a me. Molti vedono in questo mio nick  un'incoerenza, perchè anche il gioco può diventare una dipendenza. Ovviamente traggo vantaggio dal giocare, sia online che live. Bisogna fare  attenzione, però, ad evitare ricadute negative come farsi prestare soldi o  inventare bugie. Cerchiamo di vedere il poker solo come un gioco, un gioco  che va giocato con la testa. E soprattutto ci tengo a lanciare un messaggio: ragazzi, state lontani dalla droga". Il pubblico di Italia Uno conoscerà presto Aniello Durante giocatore. Noi  abbiamo avuto la fortuna di aver conosciuto anche l'uomo. Solido, ma anche  estremamente sensibile. Il merito di aver scovato questo personaggio  sicuramente particolare è di Nello Delli Santi, capitano del Team Pro  Pokerinside, e di Vincenzo Colangelo, uno dei soci della skin. Vincenzo e  il  suo collaboratore Ettore Paragone hanno seguito e coccolato Aniello  praticamente ogni minuto della sua permanenza a Campione. "Il merito è  tutto di Delli Santi che è bravissimo a trovare giocatori in grado di reggere la pressione e il livello di tornei del genere - racconta Vincenzo Colangelo - noi ci limitiamo a dare ai nostri players tutto il supporto possibile,  economico, finanziario e soprattutto morale. Cerchiamo di far vivere un  sogno ai nostri giocatori, vogliamo che stiano tranquilli, i risultati poi  vengono da soli" di Antonio Terraneo

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