Il mutuo agli uomini di Monti? Favoloso tasso del 2,48%

Lucia Esposito

Bisogna dire che Carlo Malinconico è uno di quelli che nasce proprio con la camicia. Si innamora di un hotel da sogno per le vacanze e tutti i week end? E trova uno che glielo paga senza nemmeno volersi dichiarare. Cose che fanno per follia solo le innamorate, e chissà quanto devono essere girate all’epoca alla legittima consorte. Trova la casa dei suoi sogni? Se la compra subito. Certo, è un po’ caruccia, e non si possono mollare mica le altre case: alcune sono intestate alla società di consulenza che porta il suo nome, un’altra era stata acquistata nel 2010 dai coniugi Malinconico nelle campagne dietro Capalbio per rifugiarsi quando non si fosse trovato più nessuno disposto ad offrire suite da quelle parti. La casa che Malinconico ha adottato a inizio 2011 è a Roma, sul lungotevere Arnaldo da Brescia. Sta al quinto piano, vista magnifica e terrazzo ampio. È di proprietà delle tre sorelle Grassi. Due, Maria Luisa e Rosalia sono gemelle, classe 1937. La terza, Donatella, è di sei anni più giovane. Il professore quando si innamora, si innamora. Il 16 febbraio trascina le sorelle dal notaio di fiducia: è Gennaro Mariconda, professionista che serve i vip della capitale e spesso lavora con la pubblica amministrazione. La casa è molto grande, ha 15 vani catastali, e c’è pure il garage che da quelle parti pesa come oro. Malinconico guadagna bene, ma anche per le sue tasche un affare da almeno due milioni di euro non è facilissimo da chiudere. Come pagar meno Quel 16 febbraio si firma solo un contratto preliminare di compravendita. Il professore studierà tutte le vie a sua disposizione per pagare un po’ di meno. Una la spiega subito alle tre sorelle. E viene pure inserita nel contratto preliminare perché bisogna fare dei lavori per avere lo sconto. «La parte promissaria acquirente si riserva prima della stipula del contratto definitivo di compravendita», c’è scritto, «il diritto di chiedere il frazionamento dell’appartamento in oggetto in due unità immobiliari distinte anche al fine di potere godere nello stesso dei benefici dell’acquisto della prima casa con riferimento ad una di esse. L’atto definitivo di compravendita sarà stipulato presso lo studio notarile Mariconda di Roma entro e non oltre la data del 30 aprile».   Malinconico è tipo di parola. Così il 28 aprile convoca le tre sorelle allo studio Mariconda. Insieme a loro anche il suo banchiere di fiducia: un dirigente della Cassa Lombarda spa di Milano. Non è stato facile trovare una banca. Siamo nel pieno di una crisi che di settimana in settimana fa stringere i cordoni della borsa agli istituti di credito. Non solo. Malinconico non è più un ragazzino. Ha una buona posizione, è vero, ma sta per compiere a giorni 61 anni. Non è facilissimo trovare credito e ammortizzare le rate per lunghi anni. Ma il professore, come dicevamo, è nato con la camicia. E quel che cerca trova sempre. La Cassa lombarda gli concede un mutuo ipotecario da un milione e mezzo di euro della durata di 20 anni. Le ultime rate saranno pagate quando lui avrà 81 anni, e davvero non molte banche lo concedono. Cassa Lombarda sì. Tassi da sogno Siccome è stato fatto un po’ di ordine nelle partecipazioni immobiliari della famiglia, come voleva il professore il mutuo è prima casa. Nel documento depositato al catasto si indica un tasso annuale del 2,48%, che certo non sembra proibitivo. Le rate sono 240, da pagare il 28 di ogni mese fino al 28 aprile 2031. Tutte di importo di 7.934,54 euro. Il contratto prevede che «sul capitale mutuato verranno corrisposti gli interessi posticipati calcolati al tasso nominale annuo inizialmente stabilito nella misura del 2,48%, pari al tasso di riferimento Euribor 365 a tre mesi pubblicato sul Sole 24 ore per giorno di valuta pari alla data di stipulazione del presente contratto, maggiorato di uno spread di 110 punti base». In caso di mancati pagamenti per la mora lo spread diventerà di 200 punti base. Sembra un buon affare, tanto più pensando a cosa avrebbe significato lo spread da lì a poche settimane, con la tempesta finanziaria che avrebbe messo ko l’Italia. L’immobiliarista Quasi in contemporanea al riassetto dei beni di famiglia, il primo aprile 2011 Malinconico ha anche fatto cambiare l’oggetto sociale della sua omonima società di consulenza, trasformata in immobiliare che può effettuare la «locazione anche per periodi di breve durata, di case e appartamenti e la gestione di campi di villeggiatura, chalet, terreni e infrastrutture per campeggio, residence, alloggi presso aziende agricole che praticano l’agriturismo, ostelli della gioventù, rifugi di montagna, alberghi, motel e locande, hotel, pensioni, complessi sportivi…». Insomma, proprio alla vigilia del suo ingresso al governo Malinconico era diventato un immobiliarista con i fiocchi… di Franco Bechis