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Ecco cosa fa ora Er Pelliccia

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Fabrizio Filippi, simbolo degli scontri di Roma del 15 ottobre: il ragazzo con l'estintore, arrestato, ora è a casa con obbligo di firma

Giulio Bucchi
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Da novembre su Fabrizio Filippi è calato il silenzio. Così il Pelliccia, il ragazzo che il 15 ottobre scorso con l'estintore in mano e il voto coperto da una sciarpa è diventato il simbolo della rivolta violenta dei giovani in piazza San Giovanni a Roma contro stato e polizia è tornato ad essere quello che è, un anonimo 23enne studente un po' annoiato, romano e di famiglia medio-borghese. La sua foto ha fatto il giro d'Italia, l'aveva inviata un lettore de Il Giornale e in breve finì in mano agli inquirenti che lo identificarono e lo arrestarono. Accusa di resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale. Rischia da 3 a 15 anni di carcere. Due ragazzi oggi sono stati condannati rispettivamente a 5 e 4 anni per gli stessi gesti, negli stessi luoghi, quello stesso pomeriggio. E lui, il Pelliccia, che fine ha fatto? Scarcerato - Filippi è a casa, a Bassano Romano, ed è ancora iscritto all'università (anche se un po' in là con gli anni...). Lo scorso novembre il gip ha deciso di scarcerarlo: "Libero con obbligo di firma tre volte alla settimana". Libero perché avrebbe raggiunto "un adeguato livello di consapevolezza". Appena fuori dal carcere, fu intervistato da Repubblica e spiegò di essersi pentito, di "aver perso la testa" una volta coinvolto per caso nella protesta di piazza. "Non mi sono reso conto per tempo di quello che stavo facendo e delle conseguenze", disse, prendendo le distanze dei black bloc. "Non ne faccio parte. Non condivido le loro azioni e la loro violenza. E non hanno il coraggio di manifestare a volto scoperto". In realtà, anche lui aveva il volto coperto. "Non portavo cappucci, solo una sciarpa ed ero riconoscibile facilmente. Infatti mi hanno arrestato".

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