Com’è noto, in Italia il ricorso ad una madre surrogata e alla gestazione per altri è vietato dalla legge 40/2004 (articolo 12, comma 6). Chi si rivolge all’estero per aggirarlo può avere problemi nel riconoscimento della genitorialità sul bambino/sui bambini, una volta rientrati sul territorio nazionale: c’è automaticamente per i genitori biologici, ma non se i gameti provengono da donatori, e non esiste una disciplina chiara e completa in merito ai diritti genitoriali che i richiedenti possono acquisire o meno nei confronti di uno o più bambini nati da madre surrogata.
Nel 2009 l’Ucraina è stato il primo Paese al mondo ad approvare una legge che consente la maternità surrogata, sia a pagamento che no. Una normativa che la accomuna alla Russia. Ma anche a gran parte della ex-Urss: Bielorussia, Armenia, Georgia. E a Cipro. E ad alcuni Stati degli Usa, oltre al distretto della capitale Washington: California, Connecticut, Delaware, Maine, New Hampshire, Nevada, New York, Oregon, Rhode Island, Vermont e anche Washington Stato. Texas e Florida la permettono solo a coppie sposate. Russia, Ucraina, Georgia e questi Stati Usa permettono la maternità surrogata a pagamento anche a stranieri, e di conseguenza ci sono vere e proprie aziende che gestiscono il business. Negli Usa si spendono tra i 120.000 e i 160.000 euro, per un bambino, che possono superare i 200.000 euro se sono due. In Europa si paga meno. La più nota clinica per la fertilità dell’Ucraina, la BioTexCom, offre diversi pacchetti: “Standard”, 39.900 euro, “Standard Plus”, 49.900 euro e “Vip Surrogacy”, 64.900 euro. Main Ucraina si trova anche a 32.000 euro. Altre pubblicità offrono servizi tutto compreso da 45.700 in Europa e 95.500 in Canada e Usa.
NORME DIVERSE
Proprio il divieto di compenso distingue questa situazione da Paesi dove la maternità surrogata è possibile, ma solo in forma altruistica. Regno Unito, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Danimarca, Ungheria, Grecia, Portogallo, Israele, India, Thailandia, Vietnam, Australia, Nuova Zelanda, Canada, Messico e quattro Stati Usa: Pennsylvania, New Jersey, Nebraska, Arizona. La Thailandia nel 2013 ha vietato la maternità surrogata a pagamento, permettendo quella altruistica solo a coppie thailandesi. Nel 2016 anche la Cambogia ha vietato la maternità surrogata, per tutti. Nepal, Messico e India hanno pure vietato la maternità surrogata a pagamento.
In Brasile e Uruguay è consentita tra parenti fino al secondo grado di consanguineità. Il Michigan è l’unico fra gli Stati Usa che vieta ogni forma di maternità surrogata. Arizona e Indiana vietano espressamente la maternità surrogata commerciale, ma consentono di fatto le altre tipologie. Gli altri Stati Usa non hanno regolamentazioni giuridiche sul tema, il che implica una ampia tolleranza di fatto. È la stessa situazione di Svezia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro. Macedonia, Azerbaigian, Iran, Uzbekistan, Kirghizistan, Corea del Sud, Giappone, Territorio del Nord dell’Australia, Kenya, Nigeria, Venezuela, Colombia, Ecuador, Perù Bolivia, Paraguay, Cile e Argentina.
In Iran è peraltro consentita dalla legge religiosa, anche dietro compenso. In Slovenia, Croazia, Albania e Bulgaria è una zona grigia dove la situazione non è chiara. La surrogazione della maternità è invece espressamente vietata nel resto d’Europa e in Turchia, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Pakistan, Cina, Taiwan, Quebec. Zona grigia è il resto del mondo. L’80% dei bambini nati tramite la maternità surrogata in Spagna e il 70% negli Usa sono di coppie eterosessuali. Nel febbraio del 2016 si è tenuto a Parigi un convegno per l'abolizione universale della surrogazione di maternità, organizzato da associazioni femministe francesi e patrocinato dall'Assemblea nazionale, al quale hanno aderito ricercatrici, giuriste, medici e attivisti per i diritti umani di tutto il mondo. È stato chiesto che la maternità surrogata venga resa illegale in tutto il mondo.