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Francesco Storace: "Grillo blocca la riforma M5S di Conte"

di Francesco Storace sabato 15 giugno 2024

3' di lettura

A rapporto dal comandante – pagato da lui – ma senza truppe. E per questo Giuseppe Conte, ieri mattina, in quell’oretta e mezzo di faccia a faccia con Beppe Grillo, aveva ben poco da offrire al fondatore. La rivoluzione pare finita. Quando otto milioni di italiani – tra i sei delle Politiche e i due delle Europee – ti voltano le spalle c’è poco da riprovarci. Non va. Certo, magari Grillo, al quale intanto tornano in testa più i problemi del figlio nel brutto processo in cui è coinvolto che quelli di Conte, gli avrà pure detto di andare avanti coinvolgendolo di più. Ma il Movimento è a un bivio. O cambia il conducente – si parla di Chiara Appendino, ma lei ci sussurra che “non è cosa” – oppure si offre a Conte l’arma finale: via il tetto dei due mandati e anche lui potrà candidare i big più conosciuti al popolo. Le Europee hanno dimostrato che senza personalità conosciute i voti a casa non si portano. E anche i Cinque Stelle si dovranno adeguare. Per il resto del colloquio tutto “top secret” come sibila con Libero Rocco Casalino. Proprio Conte ha invitato i cronisti che erano assiepati al Forum hotel di Roma – rituale meta del comico genovese – a “non farsi film”. Ma il Movimento dello streaming, delle dirette e della trasparenza altrui stavolta non vuole parlare. È evidente che il momento sia delicato e si giochi in queste ore una partita che non si sa come potrebbe andare a finire.

La questione dei due mandati è tema indicato come identitario dal fondatore e non è facile da abbattere. Così come fioccano critiche sulle alleanze. Un influente deputato M5s ci dice: "È il rapporto col Pd ad essere ridicolo. O ci sposiamo o li molliamo. L’ambiguità non paga e Conte deve capirlo". Da vedere è che cosa preferiscono i loro residui elettori, molti dei quali sono evidentemente rimasti a casa. Più ciarliero il tesoriere del Movimento, Claudio Cominardi, che pure ha visto Grillo: "Come sempre con Beppe si parla di temi. È un visionario. Incontrarlo è sempre un piacere". Ok, ma che dice sui due mandati? Cominardi risponde: "Lui va oltre, vola sempre alto. Abbiamo parlato di temi e di visione. Non si ferma al singolo risultato delle tornate elettorali, dove il Movimento ha sempre subito alti e bassi. Non è una novità». E quali sarebbero i temi? "Si è affrontato il nodo della democrazia diretta, degli strumenti partecipativi a ogni livello, di ripartire dai comuni". "Non si è parlato di passato, - aggiunge - ma solo di futuro. Beppe va al di là dei risultati elettorali, non giudica. Ha lo sguardo proiettato a venti o trent’anni. Nel simbolo abbiamo la scritta 2050. E mi auguro che rimanga quello". Ciarliero, ma fedele alla consegna di non dire proprio nulla. Supercazzole.

La giornata era stata aperta da un’intervista di Davide Casaleggio al Corriere, con i conseguenti dolori: a cosa è dovuto il calo del M5s? "A molteplici ragioni. Alla sostituzione della partecipazione con le decisioni dall’alto, della centralità del programma con quella del leader, dei principi con i sondaggi. Di sicuro l’alleanza strutturale con il Pd promossa da Conte ha portato gli elettori a votare l’originale o astenersi". Casaleggio junior ha evocato le dimissioni di Giuseppe Conte che però resterà alla guida del Movimento, è stato fatto notare. «È una sua scelta - risponde Casaleggio - così come è una scelta degli italiani votarlo o meno». Chi dovrebbe guidare M5s?  "Questo lo dovrebbero decidere gli iscritti nella libertà di candidarsi e di avere una libera scelta, cosa che non è stata permessa la scorsa volta", replica. A proposito della Costituente annunciata da Conte, il figlio di Gianroberto Casaleggio, cofondatore con Beppe Grillo di M5s, sottolinea che il Movimento "sta affrontando il problema del dissenso interno. Si tratta di contrattare il vincolo del secondo mandato per evitare attacchi interni dopo un esito elettorale disastroso. Un discorso che non credo interessi agli italiani". Quanto a Beppe Grillo, "ha dato molto al M5s che ho conosciuto e solo per questo - conclude Casaleggio - merita il mio affetto, nonostante non abbia condiviso alcune sue scelte".

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